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Madonna Buder, la “suora di ferro”

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Greg Kandra - pubblicato il 17/08/16

Ha 86 anni ed è l'atleta più anziana ad aver partecipato al campionato mondiale di triathlon: è Suor Madonna Buder, soprannominata "Iron Nun"

Probabilmente avete già visto questo spot, diventato virale grazie alle Olimpiadi di Rio:

Questo è il background di Suor Madonna Buder:

A 14 anni decise di voler essere una suora, ispirata dalle Visitandine della Visitation Academy di St. Louis, nel Missouri, istituto femminile a cui è stata iscritta dai genitori dopo aver terminato la sesta classe. E Marie Dorthy Buder aveva 23 anni quando seguì la sua chiamata iniziale, diventando suora; è stato allora che si rese conto dell’importanza di servire gli altri. Entrò in un convento delle Suore del Buon Pastore a St. Louis, dove rimase fino al 1970; in quell’anno cambiò ordine e andò a Spokane, Washington, per unirsi a 38 altre suore provenienti dai più disparati ambienti confessionali e fondare la Sisters for Christian Community, una comunità non tradizionale e di ispirazione ecumenica. In quanto membro delle Sisters for Christian Community, dunque indipendente dalla Chiesa Cattolica Romana, Buder ha avuto la possibilità di scegliere il suo ministero e lo stile di vita da adottare. Più di vent’anni dopo, con il nome di Suor Madonna, rispose alla sua seconda chiamata: la corsa.

La pagina in inglese di Wikipedia fornisce ulteriori informazioni su di lei:

Buder nacque a St. Louis (Missouri) nel luglio del 1930 ed entrò in convento a 23 anni. Nel 1970 lasciò la sua congregazione originaria per unirsi a 38 suore provenienti dai più disparati ambienti confessionali e fondare la Sisters for Christian Community, una comunità non tradizionale e di ispirazione ecumenica.… …Buder iniziò ad allenarsi a 48 anni su ordine di Padre John, che le disse che quello sarebbe stato un modo per rilassarsi e rafforzare “mente, corpo e spirito”. Completò il suo primo Triathlon a 52 anni e il suo primo evento di Ironman a 55 anni. Da allora non si è più fermata. I suoi successi hanno reso Suor Buder molto conosciuta tra gli appassionati di Triathlon. Ha finora completato oltre 325 triathlon, tra cui 45 Ironman. All’Ironman delle Hawaii del 2005, all’età di 75 anni, la Suora di ferro è diventata la più anziana donna a completare il campionato mondiale, terminando addirittura un’ora prima del record precedente. All’Hawaii Ironman del 2006, a 76 anni, ha riconfermato il titolo di donna più anziana ad aver completato la competizione, terminando con un tempo di 16:59:03. Durante la sua carriera sportiva, Buder si è anche data molto da fare per raccogliere fondi per organizzazioni di beneficienza. Una sua frase celebre è “mi alleno religiosamente”.

Il sito web delle Sisters for Christian Community (SFCC) spiega meglio la vita religiosa della sua comunità:


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La SFCC, rispondendo al secondo appello del Vaticano affinché la Chiesa – ad ogni livello – torni a un modello di organizzazione partecipato e mutuale, è una comunità a sé stante di donne religiose che dal 1970 si è impegnata a dare testimonianza attraverso i tradizionali voti di obbedienza, castità e povertà, espressi tramite l’ascolto, la carità e il servizio verso il prossimo.

I suoi aderenti provengono sia dalla East Coast che dalla West Coast, dai Grandi Laghi e dal Profondo Sud, dalle praterie, e anche da alcune provincie del Canada. E non è passato troppo tempo prima di avere membri dall’altra parte dell’Oceano Pacifico e dell’Atlantico. Africa, Australia, Guam, India, Filippine, Europa occidentale, Irlanda ed Inghilterra, così come Messico e America Centrale… sono tutti posti che hanno accolto queste donne dedicate alla visione, al carisma e all’opera della SFCC.

…Nel 1995 la SFCC si è definita come una “comunità profetico-ecclesiale” con l’obiettivo di “vivere la verità della carità e crescere in ogni cosa verso di Cristo” (Efesini 4:15). La SFCC ha continuato a ritenersi una comunità di donne consacrate con regole e stili di vita propri, accomunate dallo stesso obiettivo: che tutti possano essere uno in Cristo, nell’unità e nella collegialità. Soltanto questa preghiera rende possibili l’indipendenza e la collegialità, ed è questa preghiera ispirata al Vangelo a caratterizzare il fulcro della comunione spirituale del SFCC, spingendo le sue suore a correre il rischio di essere profetesse a casa propria. Inizialmente fondata per essere attiva nella riorganizzazione gerarchica e istituzionale dell Chiesa, la SFCC si ha gradualmente abbracciato quello che viene definito “ministero della presenza”. Sia come individui, che come organizzazione a livello mondiale, la SFCC ha sinceramente ritenuto che delle opinioni miope possano trasformarsi in comprensione reciproca, che la divisione possa diventare unità e che le strutture oppressive possano essere riconsiderate. Queste semplici ma importanti riflessioni sono l’essenza del “ministero della presenza” della SFCC, che si concretizza nell’ascolto, nella carità e nel servizio verso il prossimo. Per sua stessa natura, dunque, il “ministero della presenza” della SFCC è un’azione profetica che conduce le suore ovunque vi sia bisogno dei loro carismi.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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