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Un vescovo venezuelano si traveste da clown e prega con i bambini

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Prensa Diócesis San Cristóbal

Ramón Antonio Pérez - pubblicato il 08/08/16

La preghiera che il vescovo di San Cristóbal ha recitato al giubileo dei bambini davanti al Santo Cristo de La Grita

La festa centrale del Santo Cristo de la Grita, nello Stato di Táchira, in Venezuela, si è celebrata il 6 agosto. Una folla di credenti è accorsa al santuario per venerare l’immagine lignea, che ha 406 anni e secondo la tradizione è stata “intagliata dagli angeli”. Al pellegrinaggio hanno partecipato anche i bambini, il 5 agosto.

Quel giorno, Mario del Valle Moronta Rodríguez, vescovo di San Cristóbal, si è ancora una volta vestito da clown per incontrare i piccoli giunti da varie zone di Táchira, da altre regioni e anche dall’estero.

Quest’anno c’è stata una motivazione aggiuntiva: “Il Santuario del Santo Cristo ha permesso che i bambini celebrassero il Giubileo della Misericordia convocato da papa Francesco”, ha reso noto padre Vicente Carvajal, responsabile stampa della diocesi andina.

“Ancora una volta, monsignor Mario Moronta lo ha fatto”, ha detto il sacerdote. Si è vestito da clown per rallegrare i bambini e farli addentrare, con questo modo di evangelizzare particolare, insieme ai loro genitori e nonni nei cammini della fede cristiana.

Nel Santuario, allietato dalla musica, il vescovo si è presentato con il suo vestito da clown, nel quale spiccavano i colori rosso, bianco e giallo, oltre al famoso naso rosso e a un cappello che gli cadeva sul lato sinistro della testa.

Il legame clown/bambini è stato immediato: i piccoli gli si sono avvicinati e hanno iniziato a salutarlo e a scattare fotografie con lui.

In mezzo a tanta allegria, il presule ha introdotto i bambini in un ambiente di preghiera e ha iniziato la supplica a Dio che è stata ripetuta dagli adulti: “Noi bambini siamo i più importanti per Dio, e per questo oggi chiediamo al Santo Cristo di benedirci”.

Esortandoli a tenere le mani in alto, il vescovo ha quindi pronunciato questa preghiera:

“Com’è bello essere qui! Com’è bello avere Dio come padre! Com’è bello avere Gesù come nostro fratello! Com’è bello avere lo Spirito Santo! Com’è bello essere figli di Dio! Com’è bello essere anche figli di Maria, madre di Dio e madre nostra! Com’è bello poter essere oggi come bambini!”

Il presule ha quindi spiegato che per rispettare l’invito di papa Francesco bisognava passare per la Porta Santa del Santuario. Recitando il Padre Nostro e l’Ave Maria, il vescovo e il sacerdote rettore del Santuario, padre Jesús Duque, hanno aperto le porte perché i bambini passassero, seguiti dai genitori e dagli altri presenti.

Di fronte al Santo Cristo de La Grita, Mario Moronta ha quindi invitato bambini, adolescenti, giovani, adulti e anziani a tenere le mani in alto e a pregare per la salute dei genitori, a comportarsi bene, a ottenere buoni risultati negli studi e in generale ha pregato per ciascuno di loro.

“Santo Cristo, benedici i nonni e le nonne, che ci insegnano molte cose. Dà loro salute, forza e saggezza. Amen”.

“Santo Cristo, tu che ci hai lasciato tua madre come madre nostra, benedici le nostre mamme e aiutale ad essere maestre, ad avere pazienza quando facciamo qualche sciocchezza e a insegnarci ad essere obbedienti. Amen”.

“Santo Cristo, tu che sei il figlio di Dio Padre, benedici i nostri papà. Dà loro forza nel lavoro, perché con il loro amore ci aiutino ad essere buoni. Proteggili e dà loro la salute. Amen”.

“Santo Cristo, tu che sei nato a Betlemme e sei figlio di Dio, benedici i nostri bambini e le nostre bambine. Aiutali a crescere e ad essere bravi cittadini, ma soprattutto buoni cristiani. La tua benedizione li accompagni sempre. Amen”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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