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Cosa ci fa un astronauta sulla facciata della cattedrale di Salamanca?

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Daniel R. Esparza - pubblicato il 01/08/16
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Salamanca, oltre ad essere sede della celebre università nella quale studiò San Giovanni della Croce guidato da fra’ Luis de León, ospita anche due magnifiche cattedrali note come “la cattedrale vecchia” e “la cattedrale nuova”.

La cattedrale vecchia, la cui costruzione è iniziata nel XII secolo ed è terminata alla fine del XIV, è dedicata a Santa Maria della Sede ed è di stili gotico e romanico iberico. Potrebbe essere una delle più antiche di tutta Europa.

Varie persone sono rimaste sorprese vedendo un astronauta accanto a una specie di fauno che mangia un cono gelato tra i motivi decorativi della facciata.

 

Quando è iniziata la costruzione della cattedrale nuova si è pensato di demolire quella precedente, ma il ritardo nei lavori ha fatto desistere dall’idea. L’inizio della costruzione della cattedrale nuova risale infatti al 1520, ma l’edificio è stato terminato solo nel 1733.

La cattedrale vecchia continuava quindi ad essere necessaria per celebrare la liturgia, per cui è rimasta.

Come si vede, la cattedrale “nuova” non è poi così nuova, ed è per questo che più persone si sono sorprese vedendo un astronauta (accanto a una specie di fauno che mangia un cono gelato) tra i motivi decorativi della sua facciata, al punto che più di un blogger è caduto ingenuamente nelle tipiche speculazioni sugli UFO che venivano a visitare l’umanità e a darle una mano al momento di costruire i suoi grandi monumenti.

L’astronauta, opera dello scalpellino Miguel Romero, fa parte di un’aggiunta alla facciata realizzata nel 1992, quando è stato avviato un necessario processo di restauro diretto dall’architetto Jerónimo García de Quiñones

 

Lungi da tutto ciò, l’astronauta, opera dello scalpellino Miguel Romero (che non ha niente dell’extraterrestre), fa parte di un’aggiunta alla facciata della cattedrale realizzata nel 1992, quando è stato avviato un necessario processo di restauro diretto dall’architetto Jerónimo García de Quiñones.

Il restauro si è inserito nel contesto di un’esposizione temporanea svoltasi nella cattedrale e intitolata “Le età dell’uomo”.

Il progetto ha cercato di seguire l’estetica della decorazione della cattedrale, ma includendo motivi che avessero almeno un accenno di contemporaneità.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]