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Comunicare con Dio rilassa

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Wojciech Grzedzinski

Pilgrims in Cracow during World Youth Days. 27th of July 2016, Cracow, Poland Photo by Wojciech Grzedzinski 0048 602358885 wojciech.grzedzinski@gmail.com wojciechgrzedzinski.com

padre Carlos Padilla - pubblicato il 31/07/16

Vorrei assaporare su questa terra un po' dell'intimità che avrò con Lui in cielo

A Dio piace stare con me, ma a volte prego con una corazza. Parlo senza sosta e non lascio spazio né a Lui né alla mia anima perché possa respirare.

A volte pregare diventa un dovere, un punto nel mio carnet da bravo cristiano, anziché essere per me la cosa più necessaria. Succede quando non cerco in Lui il mio riposo, la mia roccia a cui appoggiarmi, la mia barca perché calmi la mia tempesta. A volte la mia preghiera è egoista, e mi lamento degli altri e chiedo solo per me.

Voglio che Dio riempia il mio cuore quando prego. Per questo gli chiedo di insegnarmi. Voglio avere i suoi occhi e che apra le mie porte chiuse. Guardo Gesù. Voglio imparare a pregare a modo suo. Dio è tanto vicino a me e io a volte non so come cercarlo, come parlare con Lui.

La mia preghiera non dev’essere perfetta. Basta che sia la mia preghiera povera e semplice, nient’altro.

Come prego? Quali luoghi mi danno vita per pregare? Qual è lo stile tra Dio e me? Come mi cerca Dio? Come lo cerco io? La vita sulla terra è cercarci reciprocamente, Dio ed io. Aspettarci e incontrarci.

Vorrei assaporare su questa terra un po’ dell’intimità che avrò con Lui in cielo. Pregare con l’anima, con quello che sono, nel momento in cui mi trovo, senza ricordare con nostalgia momenti mistici che possono essere ormai passati.

Parlo a Dio di ciò che provo o parlo solo con la mente? Devo pregare in modo approfondito, facendo sì che pregando la mia vita abbia profondità e senso. Quel senso che dà il fatto di camminare con Dio, di vivere nelle sue mani. Pregare con la dedizione del figlio, come Gesù. Partendo dalla mia piccolezza. Da quel nome che Dio ha pronunciato quando mi ha creato.

E pregando lo sento di nuovo nelle mie orecchie. Pregare sentendomi amato profondamente. Questo è pregare. Così era la preghiera di Gesù. Sentire che sono il figlio amato. Così voglio pregare per sentirmi amato, per sapermi figlio. Per amare goffamente, ma dando la vita.

So che è possibile solo con Dio. Solo pregando posso amare pienamente. Solo amando posso pregare come ha pregato Gesù. Con silenzi. Con parole. Con sguardi. Con tutto il mio essere. Voglio vivere accanto a Lui. In ogni passo della mia vita.

Ricordo Gesù che prega tutta la notte prima di scegliere i suoi apostoli. Era Dio, ed è stato tutta la notte ad affidare quella decisione così importante. Conto su Dio nelle mie decisioni? O gliele comunico solo quando ho già deciso perché le trasformi in realtà?

Mi piace vedere Gesù che cerca nella preghiera la volontà del Padre. Vorrei essere così. Modellare la mia volontà su quella di Dio. Ascoltarlo, imparare ad avere l’anima sensibile ai suoi più lievi desideri. Egli cerca solo la mia felicità, e io confido e mi rilasso. Cos’hanno visto quel giorno in Gesù? Hanno visto la sua allegria, la sua pace, il suo fuoco, i suoi occhi? Voglio imparare a pregare come Gesù.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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