Non è più vescovo di Galway e Kilmacduagh, monsignor Martin Drennan, l’ex ausiliare di Dublino il cui nome compariva nei due rapporti governativi (Ryan e Murphy) che hanno spinto nel 2010 Benedetto XVI ad avviare un drastico cambio del vertice della Chiesa Irlandese con l’invio di visitatori apostolici spiegato nella sua bellissima lettera ai cattolici irlandesi.
Dei sei vescovi accusati dal rapporto Murphy di insabbiamento dei casi di abusi sessuali sui minori, Drennan era stato l’unico a resistere, finora. Ma Papa Francesco gli ha chiesto di rompere gli indugi e ritirarsi e alla fine anche lui ha dovuto cedere. Prima di diventare vescovo Drennan, già professore di Sacra Scrittura nel «St. Patrick’s College» di Maynooth, era stato promotore del movimento sacerdotale «Fraternitas Jesus» e direttore della «Fraternità per i laici» di Charles de Foucauld.
Come è noto, Papa Francesco ha avocato a sé le decisioni riguardanti i vescovi che non hanno seguito in modo responsabile le procedure per i casi di abusi sessuali da parte di ecclesiastici.
Francesco ha accolto oggi anche le dimissioni di un altro presule irlandese, Seamus Freeman, per ragioni legate invece alla conduzione della diocesi di Ossory.