«Caro Francesco, un caro saluto e un enorme grazie da tutti noi per il solo tuo ascolto». Così alcuni giovani del carcere minorile Ferrante Aporti di Torino si sono rivolti al Papa nell’ambito del progetto «Una radio per non restare a casa» definito dalla Conferenza Episcopale Italiana con il ministero della Giustizia e finalizzato a dare spazio, in occasione della Gmg 2016, alle voci dei ragazzi presenti nei carceri minorili.
I giovani carcerati di Torino, Milano e Catania infatti, con il contributo di inBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane che in questi giorni sta trasmettendo il programma, hanno avuto la possibilità, se pur a distanza, di partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia. «Sono mesi che sono in qui in carcere – dice un giovane del carcere di Torino rivolgendosi sempre al pontefice – e che dalle sbarre della finestra della mia cella vedo sempre lo stesso panorama. Riconosco di aver sbagliato e sono consapevole di dover pagare. Per favore prega per me e la mia famiglia».
«Dammi la grazia – prosegue un ragazzo straniero – e portami fortuna nella mia vita futura e tanta salute». «Veglia su tutti noi – dicono altri ragazzi – e se puoi dacci l’amnistia o l’indulto. Noi preghiamo per te, i ragazzi del Ferrante Aporti di Torino».