Il 70% dei giovani italiani ha assoluta fiducia in Papa Francesco perché lo ritiene una figura credibile capace di contribuire a un deciso rinnovamento nel mondo ecclesiale e lo riconoscono come figura di riferimento per guardare al proprio futuro con meno incertezza e preoccupazione. Lo evidenzia il Rapporto Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, promosso in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, mentre è incorso a Cracovia la Giornata Mondiale della Gioventù.
I «giovani di Bergoglio», se da una parte si dimostrano pronti all’accoglienza dei migranti e a svolgere attività di volontariato, dall’altra sono impegnati e preoccupati dalla necessità di rimettere insieme le tre `F´ della loro vita: fare, felicità e futuro.
Il 91% degli italiani tra i 18 e i 32 anni concorda (molto o abbastanza) nel ritenere il lavoro come uno strumento diretto a procurare reddito, cruciale per affrontare il futuro (88%) e per costruirsi una vita familiare (87,5%). Un po’ più bassa la quota di chi lo considera soprattutto come modalità di autorealizzazione (85%).
Quando ai giovani si domanda il loro grado di fiducia verso le istituzioni – e la Chiesa Cattolica non fa eccezioni – le risposte sono decisamente orientate al pessimismo: prevale il disincanto, il senso di distacco e di lontananza. Le risposte date dai giovani in merito a Francesco sono, invece, di segno opposto. Per più del 90% di loro è una persona di grandi capacità comunicative, che suscita simpatia (80%) e ispira fiducia (70%). Nel loro rapporto con la fede è presente la dimensione comunitaria.
Sempre dal Rapporto Giovani del Toniolo emerge che il 40% dei giovani italiani è convinto che occorra accogliere solo i profughi che raggiungono il nostro Paese. Questa percentuale sale al 64% se si considerano anche i ragazzi che sono convinti che sia necessario accogliere tutti.