di Silvana Ramos
Abbracciare e iniziare a coltivare la castità non è sempre un compito facile. Se siete cresciuti in un ambiente cattolico e vi è stata instillata fin da molto piccoli può essere più semplice. La cosa si complica quando, com’è accaduto a Sant’Agostino, la conversione si verifica in età adulta e si inizia solo allora a comprendere cosa siano la castità e il significato della purezza nella propria vita. Da questo santo possiamo intuire quanto sia stato difficile conquistare questa virtù, visto che pregava spesso: “Signore, dammi la castità ma non ora” (Dio gliel’ha data nel momento che ha stabilito e Sant’Agostino l’ha abbracciata con tutto il cuore).
Oggi questa preghiera ha molto senso. In un mondo come il nostro, parlare di castità può sembrare una follia. Il mondo cieco non vuole vedere la bellezza della virtù della castità, che ci permette di conoscere meglio chi siamo e ciò a cui siamo chiamati. Non è semplicemente il fatto di non avere rapporti sessuali finché non si è sposati. No! La castità è molto di più, è un virtù che abbraccia tutta la sessualità umana e ci permette di viverla correttamente. Spiegare tutto questo in un ambiente senza Dio è un’opera titanica, quasi impossibile. Immaginate quindi cosa deve vivere una ragazza, e ancor più un ragazzo, che ha deciso di abbracciare e coltivare questa virtù quando è già in età adulta. Chi vorrà tenerle/gli “solo” la mano a trent’anni? Per quanto possa sembrare folle questa domanda, in un mondo sessualizzato come quello in cui viviamo è perfettamente valida.
Ho sentito molte ragazze e alcuni ragazzi dire che al giorno d’oggi uscire con qualcuno è quasi un esercizio di sopravvivenza. Che le opzioni si vedono limitate a uscire solo con ragazzi cattolici e che questi sono o molto pochi o incoerenti con la loro fede. Quanto stanca sentirsi la persona strana del gruppo, o dover giustificare mille volte lo stile di vita che si segue! I pregiudizi della gente sono grandi e privano di tante possibilità.
Nell’essere umano la ricerca dell’amore, il voler amare ed essere amati, è normale, ed è qui che noi cristiani abbiamo un grande vantaggio: conosciamo Colui che è l’Amore stesso. Detto questo, ecco qualche consiglio che qualcuno mi ha dato tempo fa sui rapporti nel mondo di oggi e la castità. Li ho custoditi nel mio cuore e oggi vorrei condividerli con voi:
1. L’amicizia è davvero importante
Un buon rapporto inizia sempre con una buona amicizia. Come direte di amare qualcuno se non lo conoscete? Una persona può sembrarvi molto attraente, ma al di là di quell’attrazione chi è? L’amicizia è una bellissima strada da percorrere. Imparate ad essere un buon amico. Ho sentito Jason Evert dire: “Quanti film ricordi in cui si mostri una vera amicizia tra un uomo e una donna senza che ci sia di mezzo un rapporto sessuale?” Ed è vero, stiamo acquisendo l’idea che l’amicizia tra un uomo e una donna a un certo punto debba implicare una relazione sessuale. E non è vero.
2. Conoscetevi e stabilite cosa volete
Prima di stare con qualcuno dovete sapere cosa volete per voi e cosa vi aspettate dall’altra persona. Se non sapete cosa volete, è meglio che non vi imbarchiate in alcun tipo di relazione. È importante conoscersi, almeno farsi qualche domanda sulla propria vocazione, chiedersi se il matrimonio è davvero la via giusta. Se non avete le idee chiare, perché uscire con qualcuno? Per passare il tempo? Per non sentirsi soli? Non bisogna essere irresponsabili e giocare con i sentimenti altrui. Chiedetevi cosa volete e soprattutto che tipo di persona state cercando, altrimenti più di una persona ne uscirà ferita.
3. Non riempite di argomenti una persona che non sa cosa significhino. Siate prudenti
Sembra che fin dal primo appuntamento si debba stare sulla difensiva, e non si conosce nemmeno il cognome della persona con cui si sta uscendo. Anziché scandalizzarsi, o peggio ancora trovarsi in una situazione scomoda in cui la difesa consiste nel dire che si è cattolici e si crede nella castità e bla bla bla…, bisogna essere più astuti. La castità si capisce procedendo mano nella mano con Dio. Se sappiamo che l’altra persona non è cattolica o lo è solo a parole, cercare di spiegarle subito cosa sia la castità sarà una perdita di tempo, e in qualche caso una grande provocazione. Non si parla della vita intima con qualcuno che non si conosce. Se non volete che l’altra persona vi tocchi o che proponga qualcosa di poco morale, evitate il tema, parlate d’altro, non restate soli.
4. Condividete i vostri valori e stabilite insieme un impegno
Essere cattolici implica il fatto di condurre una vita di castità. Vivere la castità non è semplicemente astenersi dai rapporti sessuali, ma conoscere veramente chi si è come uomo e come donna. La castità è l’uso corretto della propria sessualità. Impegnatevi a capire cosa significa la castità nella vostra vita, datevi del tempo per impararla, accostatevi ai sacramenti e assumete un vero impegno di vita con voi stessi e con Dio. È Lui che vi darà la forza di cui avete bisogno per affrontare gli ostacoli, anzi, li affronterà con voi.
5. Elevate lo standard
Quante volte avete sentito dire “Gli uomini sono così”. Ho un figlio maschio, è ancora molto piccolo, è vero, ma ogni volta che sento questa frase penso a lui: non vorrei mai che qualcuno si adattasse ai suoi capricci o alle sue debolezze e non lo sfidasse ad essere una persona migliore, a dare il meglio di sé. Le donne sono capaci di trasformare chiunque in un cavaliere nella misura in cui “elevano lo standard”. Bisogna quindi essere specifici e mettere dei limiti. È vero che esiste un timore, che credo sia in parte prodotto della pressione sociale a dover uscire con qualcuno senza che conti chi sia, e dall’altro lato c’è una mancanza di fede. Elevate gli standard, esigete rispetto.
6. Utilizzate l’umorismo e l’intelligenza
L’umorismo è sempre un buon alleato. Non avete bisogno di discutere della vostra religione o della vostra posizione con qualcuno con cui avete una relazione che mira a qualcosa di serio. Se state insieme è perché c’è di mezzo l’affetto. Usate il vostro senso dell’umorismo e la vostra intelligenza. Se l’altra persona non conosce Dio, sfidatela a indagare, a parlare con altre persone. Non dovete darle tutte le risposte, perché molte non le avete, o forse avete argomentazioni deboli. È una sfida anche per voi: formatevi e affinate la vostra fede e la vostra decisione di seguire Cristo – non c’è evangelizzazione migliore della propria testimonianza gioiosa. Prendete le argomentazioni dell’altro con umorismo e sfidatelo a ricercare con i suoi mezzi.
7. Conoscete il suo ambiente familiare e i suoi amici. Condividete del tempo con altre persone
Torniamo al punto uno: siate amici. Molte volte, quando inizia un rapporto e soprattutto quando tocca l’aspetto fisico, le coppie tendono a isolarsi e a iniziare a vivere in un mondo di illusioni da soli. Così perdete oggettività, conoscete una dimensione sola, ed è ovviamente ingenuo per qualcuno che vive la castità restare sempre da solo con il/la fidanzato/a. Capite come si comporta con gli amici, con la famiglia. Gli altri sono testimoni dell’esistenza di ciascuno e buoni referenti, soprattutto quando si sta conoscendo qualcuno.
8. Imparate a dialogare. Ascoltate, parlate, ascoltate
E in quest’ordine. Come potreste conoscere qualcuno se parlate solo voi e solo di voi? È più frequente nelle ragazze che nei ragazzi. È nella nostra natura. Bisogna imparare ad ascoltare le poche o tante parole che l’altro ha da dire e parlare senza timore. Le domande e risposte che si ottengono riveleranno chi è l’altro.
9. Se qualcosa non vi è chiaro, avete tutto il diritto di chiedere e potete dire di no, tutte le volte che volete
«Non so se stiamo uscendo, se siamo amici o se siamo già fidanzati». Quante volte l’ho sentito dire! Chiedete! È la vostra vita! Avete diritto di chiedere e di dire di no, di mettere limiti a ciò che non vi piace. Se siete amici di qualcuno, se vi conoscete e avete un rapporto un po’ più intimo di quello amicale e all’improvviso vi dicono “Non voglio niente di serio”, è ovvio che dovete lasciar perdere tutto o chiarire le cose. Nessuno può giocare con la vostra vita, né voi potete farlo con quella degli altri.
10. Non continuate a uscire con qualcuno solo perché sperate che un giorno cambi
«So che cambierà, in fondo è buono». Uscire con qualcuno nella speranza che cambi è un po’ arrogante e piuttosto ingenuo. Non solo mettete a rischio voi stessi, ma forse l’unica cosa che state facendo è uscire con una persona immaginaria, perché la realtà è piuttosto diversa da quello che credete. Il processo di cambiamento è qualcosa di personale, è una decisione propria illuminata dalla grazia di Dio. So che farla finita con qualcuno che vi attrae è molto difficile. Cercate consiglio e aiuto.
11. Confidate in Dio. Non dimenticate la vostra vita spirituale
La virtù della castità si vive mano nella mano con Dio. Accostatevi ai sacramenti, costruite un rapporto con Dio. Fate della vostra vita una preghiera. Sì, sono frasi elaborate e che avete sentito tante volte. È ora di metterle in pratica. Abbiamo molte risorse per imparare come pregare, come realizzare un buon esame di coscienza e come fare di Gesù un grande amico.
La castità è un cammino che vale la pena di percorrere. Un matrimonio casto, in cui i fidanzati hanno saputo aspettare per potersi donare completamente e per tutta la vita, è un dono veramente bello. Le ferite di una vita disordinata si incollano al matrimonio, e anche se Dio ci ha perdonati e ci ha concesso la grazia di avere un matrimonio casto, ci sono molti ricordi che feriscono. Non ne vale la pena. La castità sarà sempre l’opzione migliore per l’amore vero tra un uomo e una donna. Ricordate: ce ne sono tanti come voi. Forse non lo dicono perché è difficile ammetterlo e la vita intima non è una cosa che si grida ai quattro venti. Ricordate solo che ci sono tante persone come voi che anelano all’amore vero.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]