Redazione
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«E’ stato un documento tanto atteso dalle contemplative. Ci aspettavamo da tempo una parola autorevole che ci dicesse chi siamo all’ interno della Chiesa dopo il concilio e qual è il nostro ruolo. Questa attesa è stata premiata». Suor Eleonora Putortì, del monastero cottolenghino ‘Il Carmelo’ di Cavoretto, borgo alle porte di Torino, parla ai microfoni di Radio Vaticana. E commenta la costituzione apostolica di Papa Francesco sulla vita contemplativa femminile intitolata Vultum Dei Quaerere- La ricerca del volto di Dio.
«Papa Francesco, con questo documento- ha spiegato suor Putortì – ci ha detto che siamo dei fari, delle fiaccole, delle sentinelle del mattino. Che la Chiesa ha bisogno di noi e quale grande responsabilità abbiamo assunto e alla quale non possiamo disattendere. Tutto ciò riempie il cuore di gioia e speranza».
Anche suor Maria Gloria Riva, delle Monache dell’adorazione Eucaristica e scrittrice, esprime stupore ed entusiamo: «Il papa ricentra la questione fondamentale della clausura: il monachesimo», afferma intervistata dalla Radio Vaticana. «Il Papa infatti- spiega suor Riva – chiarisce il fatto che il monachesimo può essere una risposta all’uomo contemporaneo. Inoltre ho notato con gioia come la Chiesa abbia voluto avvicinarsi ancora di più alle problematiche quotidiane nelle quali ogni monastero si viene a trovare, come ad esempio il calo dei membri, la difficoltà della formazione, fino alle insidie di internet».
Adesso cambierà qualcosa per le contemplative? La risposta delle due religiose è netta: questo documento assicura nella strada intrapresa confermando i carismi propri di ogni realtà e allo stesso tempo fornisce gli strumenti necessari per camminare al passo del mondo moderno.