separateurCreated with Sketch.

Di fronte alla tentazione… fuggite!

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Catholic Link - pubblicato il 21/07/16
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

12 strategie per “uscire bene” dai momenti di lottadi  Sebastian Campos

Tutti noi esseri umani arriviamo al mondo con due software installati nel cuore: uno dice “Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo” (Geremia 31, 33), l’altro “Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce” (Giacomo 1, 14).

Sembrerebbe dunque che arriviamo programmati per fare le cose in base alla volontà di Dio, che ovviamente è il meglio per noi, ma allo stesso tempo ci sono in noi un desiderio e una fragilità che ci rendono inclini ad essere tentati. Distinguere tra tentazione e peccato è molto importante. La tentazione non è peccato. La tentazione precede il peccato. Il peccato è l’acconsentire alla tentazione. Ogni peccato è preceduto da una tentazione, ma non ogni tentazione culmina in un peccato.

È su questo che vorremmo soffermarci, perché le tentazioni sono un aspetto caratteristico degli esseri umani ed è una buona idea avere degli strumenti per lottare contro di esse, perché fuggirle uscendone illesi non è facile.

Il libro del Siracide, all’inizio del capitolo 2, dice: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore [altre traduzioni dicono “se ti dedichi alla vita spirituale”], prepàrati alla tentazione”.

Di Sant’Antonio abate si narra che in una visione vide che per tutto un quartiere c’era solo un demone che cercava di far peccare la gente, mentre una persona spirituale veniva attaccata da sette demoni. Quando ne chiese il motivo gli risposero: “I mondani si invitano a peccare gli uni con gli altri, mentre per le persone spirituali servono spiriti infernali per farle peccare”.

Se è così, ecco alcune idee per rimanere saldi quando arriva la tentazione.

1 Esaminate la situazione e chiedetevi: “Sarà o no una tentazione?”

Non è sempre facile discernere cos’è una tentazione e cosa non lo è. A volte nulla sembra una tentazione, tutto appare come un desiderio naturale molto ben accettato. Molte volte troviamo una giustificazione spirituale a ciò che proviamo ma alla fine non c’è nulla di spirituale. Sicuramente avete visto persone che giustificano qualsiasi atrocità basandosi sulla Bibbia o su una frase del papa estrapolata dal contesto. L’altro estremo è vedere tutto come una tentazione. Qualunque cosa fa dubitare e porta a chiedere se viene da Dio o dalla carne.

“Ma da dove viene la tentazione? Come agisce dentro di noi?”, ha chiesto papa Francesco. Riferendosi a Giacomo, ha affermato che “l’apostolo ci dice che non viene da Dio ma dalle nostre passioni, dalle nostre debolezze interiori, dalle ferite che ha lasciato in noi il peccato originale. Da lì vengono le tentazioni”. La tentazione, ha aggiunto, “cresce, contagia e si giustifica”.

2 Non dialogarci

Se vi rendete conto di essere tentati, non avviate un negoziato, perché finirete per accomodare tutto di modo che sembri perfetto, e quando meno ve lo aspettate anziché in una conversazione vi troverete immersi in un peccato fino al collo. Con la tentazione si lotta, non si conversa.

3 Mantenersi occupati

È semplice: se vi avanza del tempo, è molto più probabile che la concupiscenza prenda il sopravvento nella vostra vita. Abbiamo un’inclinazione naturale a soddisfare la nostra carne, a cercare il piacere e a fare quello che sembra bene ma non lo è affatto. Tenetevi occupati. In questo senso, fare apostolato è un ottimo modo per usare il vostro tempo e i vostri doni. Cercatevi un apostolato.

4 Ricorrete a vostra madre, che è colei che si prende davvero cura di voi

La Vergine Maria è colei che non è mai caduta in tentazione e ha schiacciato la testa del serpente. Non è un angelo né Dio, è un essere umano come noi, con fragilità e tentazioni, ma ha saputo mantenere una vita nella grazia di Dio e vincere tutte le tentazioni. Statele vicini, perché la sua intercessione è un’arma potente contro la tentazione, visto che siamo suoi figli e vuole il meglio per noi.

5 Non dubitate di chi siete davvero

Quando Gesù è stato tentato, il demonio voleva farlo dubitare di chi fosse davvero dicendogli “Se sei davvero il Figlio di Dio” fai questo o quello. Quante volte avete messo in discussione il vostro valore, il vostro carattere, le vostre capacità, e avete voluto dimostrare a voi stessi e agli altri che eravate qualcuno facendo quello che non avreste dovuto fare? Conoscete voi stessi e non dubitate.

6 Abbiate una vita di preghiera

Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione” (Matteo 26, 41).

Queste parole di Gesù riecheggiano nei nostri cuori ogni volta che siamo sottoposti alla tentazione, e la maggior parte delle volte in cui vi cadiamo e commettiamo un peccato potremmo chiederci: “Abbiamo vegliato e ci siamo mantenuti nella preghiera?” Sicuramente non lo abbiamo fatto, e proprio per questo siamo caduti. Coraggio! Stiamo attenti e preghiamo.

7 Abbiate armi spirituali

I sacramenti dovrebbero essere come armi nucleari al momento di affrontare la tentazione, soprattutto l’Eucaristia e la Confessione. Se vi mettete dei vestiti puliti, sicuramente volete che questa condizione duri per la maggior parte della vostra giornata, soprattutto se siete ben vestiti e vi sembra di stare bene. Se invece uscite di casa indossando la prima cosa che avete trovato, sporca e maleodorante, non vi infastidirà il fatto di sporcarvi ancor di più. Tenetevi puliti, perché così curerete meglio voi stessi e la grazia di Dio nei sacramenti vi aiuterà.

“Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo” (Efesini 6, 11).

8 Esercitate le vostre virtù

Il Catechismo (1805-09) ci insegna che esistono quattro virtù cardinali, e sarebbe fantastico che oltre a conoscerle e a chiederle a Dio le esercitassimo quotidianamente, perché più forti sono queste virtù in voi, meno soccomberete alla tentazione:
Prudenza: aiuta a discernere bene e a scegliere i mezzi per agire.
Giustizia: è la costante e salda volontà di dare al prossimo e a Dio ciò che è loro dovuto.
Fortezza: assicura la fermezza e la costanza nel bene e aiuta a resistere alle tentazioni e a superare gli ostacoli.
Temperanza: modera l’attrazione verso i piaceri e il dominio della propria volontà.

9 Allenate la vostra volontà

La vostra volontà è come un muscolo, e va allenata. Se non vi resta spazio neanche per una briciola di pane dopo il pranzo ma non siete capaci di dire “No, grazie” quando vi viene offerto altro cibo, allora avrete dei problemi quando la tentazione non sarà un piatto extra ma qualcosa di più importante.

Iniziate con piccole cose come il digiuno da alcuni cibi e potrete continuare con cose più grandi.

10 Chiedete di non cadere in tentazione

Gesù ci ha insegnato che dobbiamo chiedere a Dio Padre di non farci cadere in tentazione e di liberarci dal male.

Chiediamo a Dio di non lasciarci prendere la via che conduce al peccato.

Nessuno, quando è tentato, dica: ‘Sono tentato da Dio’; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male” (Giacomo 1, 13).

Dio gioca nella nostra squadra, non allungherà mai il piede per farci inciampare e cadere. Vuole darci la mano quando vacilliamo ed evitare che cadiamo. Chiediamo il suo aiuto.

11 Siate astuti, evitate il rischio

Sicuramente riuscite a identificare alcune situazioni che vi rendono vulnerabili alle tentazioni, e allora è semplice: evitatele! È meglio stare sempre attenti a quello che arriva, e se ci si rende conto che le forze non bastano non bisogna esporsi a dover lottare contro la tentazione, ma evitarla semplicemente.

12 Fuggite per il bene della vostra vita

Se vi siete resi conto di trovarvi di fronte a una tentazione imminente e conoscendo le vostre forze sapete che le cose stanno diventando complicate, allora il consiglio migliore e più efficace che posso darvi è “Fuggite per il bene della vostra vita! Della vostra vita spirituale, della vostra vita eterna, della vostra vita quotidiana”.

Sosterrò questa affermazione a livello biblico.

Giuseppe è di fronte a un’offerta sessuale imminente ma scorretta. “Essa lo afferrò per la veste, dicendo: ‘Unisciti a me!’. Ma egli le lasciò tra le mani la veste, fuggì e uscì” (Genesi 39, 12).

La giovinezza ci gioca brutti scherzi: “Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro” (2 Timoteo 2, 22).

Fuggite! “Come alla vista del serpente fuggi il peccato: se ti avvicini, ti morderà” (Siracide 21, 2).

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE SU CATHOLIC LINK

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]