A più di quattro mesi dal suo rapimento sono comparse sul web alcune immagini che ritrarrebbero padre Tom Uzhunnalil, il salesiano indiano rapito dall’Isis ad Aden nell’assalto alla casa delle Missionarie della Carità. Come si ricorderà in quell’occasione vennero uccise sedici persone tra cui quattro suore di Madre Teresa che – nonostante la guerra che insanguina il Paese – avevano scelto di rimanere accanto agli anziani e agli ammalati che accudivano.
Con loro c’era anche padre Tom, missionario originario del Kerala, che – come riferito da alcuni testimoni – era stato portato via dal commando jihadista. Sulla sua sorte in questi mesi sono corse ogni genere di voci; c’era stato anche chi l’aveva dato per ucciso, ma sia il vicariato apostolico dell’Arabia Meridionale sia i salesiani avevano sempre smentito con fermezza. Ora invece sono comparse delle immagini e un video che lo ritrarrebbero in prigionia. Padre Tom appare molto provato, con la barba, quasi irriconoscibile, anche se i parenti in India assicurano che l’uomo nelle immagini sarebbe proprio lui. Nel video appare bendato mentre viene picchiato dai suoi sequestratori.
Il video è apparso sul profilo Facebook di padre Tom che si suppone sia stato hackerato. Secondo quanto riferisce chi lo ha postato il religioso si troverebbe ancora nello Yemen, anche se non è possibile stabilire a quando risalgano le immagini.
Dopo la diffusione del video in Kerala è rimontata la polemica contro il governo di New Delhi: alcuni amici del salesiano rapito accusano infatti l’esecutivo guidato da Narendra Modi di scarso impegno per la liberazione. La ministro degli esteri Susma Shwarai ha replicato dicendo che il rapimento di padre Uzhunnalil “è motivo di grande preoccupazione” e che non solo lei ma lo stesso premier Modi hanno sollevato la questione durante alcuni incontri con le autorità di altri Paesi che, essendo ancora presenti nello Yemen, possono aiutare ad arrivare alla liberazione.