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Papa Francesco: Dio disperda i progetti di terrore, basta sangue

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Giacomo Galeazzi - Vatican Insider - pubblicato il 17/07/16
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All’Angelus l’appello di Francesco contro le stragi di vite innocenti. «Dio disperda i progetti di terrore, nessuno osi più versare il sangue». Il Papa all’Angelus piange le “vite innocenti”. Nei cuori, spiega, «è vivo il dolore per la strage che, la sera di giovedì scorso, a Nizza, ha falciato tante vite innocenti, persino tanti bambini». Jorge Mario Bergoglio è vicino «a ogni famiglia e all’intera nazione francese in lutto» e chiede a Dio di accogliere «tutte le vittime nella sua pace», di sostenere i feriti e di confortare i familiari. «Il Padre buono disperda ogni progetto di terrore e di morte, perché nessun uomo osi più versare il sangue del fratello- afferma-. Un abbraccio paterno e fraterno a tutti gli abitanti di Nizza e a tutta la nazione Francese». Quindi esorta la folla di piazza San Pietro a pregare in silenzio «per le vittime di questa strage».

Poi ricorda che «nel mondo di oggi è a rischio il valore dell’ospitalità» e che «nell’ascolto c’è la radice della pace», perciò occorre «dedicare più tempo all’ascolto». L’ospite «non è di pietra, va ascoltato». Così intesa, «l’ospitalità appare veramente come una virtù umana e cristiana, una virtù che nel mondo di oggi rischia di essere trascurata». Infatti «si moltiplicano le case di ricovero e gli ospizi, ma non sempre in questi ambienti si pratica una reale ospitalità». E «si dà vita a varie istituzioni che provvedono a molte forme di malattia, di solitudine, di emarginazione, ma diminuisce la probabilità per chi è straniero, emarginato, escluso di trovare qualcuno disposto ad ascoltarlo». E ciò perché è straniero, profugo, migrante, e ascoltare quella storia è doloroso». Persino nella propria casa, tra i propri familiari, può capitare di trovare più facilmente «servizi e cure di vario genere che ascolto e accoglienza».

A braccio il Pontefice ha osservato: «Oggi siamo talmente presi, con frenesia, di tanti problemi anche poco importanti, che manchiamo della capacità di ascolto». «Vorrei domandare a voi, farvi una domanda, ognuno risponda nel suo cuore – ha proseguito -: tu, marito, hai tempo per ascoltare tua moglie? E tu, donna, hai tempo per ascoltare tuo marito? Voi genitori, avete tempo, tempo da perdere, per ascoltare i vostri figli? O i vostri nonni, gli anziani? `No, i nonni sempre dicono le cose, sono noiosi…´. Ma hanno bisogno di essere ascoltati». «Ascoltare – ha aggiunto il Pontefice -, vi chiedo di imparare ad ascoltare, e di dedicarvi più tempo. Nella capacità di ascolto c’è la radice della pace».

Commentando il Vangelo odierno il Pontefice sottolinea come l’evangelista Luca racconti di Gesù che, mentre è in cammino verso Gerusalemme, entra in un villaggio ed è accolto a casa da due sorelle: Marta e Maria. «Entrambe offrono accoglienza al Signore, ma lo fanno in modi diversi- sottolinea Francesco-.Maria si mette seduta ai piedi di Gesù e ascolta la sua parola, invece Marta è tutta presa dalle cose da preparare; e a un certo punto dice a Gesù: “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. E Gesù le risponde: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. Infatti, evidenzia il Papa, «nel suo affaccendarsi e darsi da fare, Marta rischia di dimenticare, e questo è il problema, la cosa più importante, cioè la presenza dell’ospite, di Gesù». Inoltre «l’ospite non va semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera. Occorre soprattutto che sia ascoltato». Perciò, avverte Jorge Mario Bergoglio, «ricordate bene questa parola: l’ospite va ascoltato, accolto come persona, con la sua storia, il suo cuore ricco di sentimenti e di pensieri, così che possa sentirsi veramente in famiglia». Invece «se tu accogli un ospite a casa tua, e tu continui a fare le cose, muto tu e muto lui», aggiunge a braccio il Pontefice. Infine un abbraccio ideale alla Cina. «Vedo in piazza San Pietro i bravi fratelli cinesi, un grande saluto a voi cinesi», ha detto Francesco rivolgendosi a un gruppo di cattolici giunti dalla Cina in occasione del Giubileo.

«Francesco è molto provato e particolarmente sconvolto per quanto è accaduto, soprattutto perché non riesce a capire come sia possibile attentare contro bambini e famiglie in festa», riporta il sito “Il Sismografo”, informato in tempo reale sull’attività della Santa Sede e del Pontefice. Il sito cita il presidente dell’Associazione Francia-Italia, Paolo Celi, che ha parlato con il Santo Padre dopo la strage di Nizza. «Il Papa -dichiara Celi – mi ha chiesto di trasmettere il suo messaggio di consolazione e vicinanza a tutte le famiglie coinvolte in modo diverso in questa tragedia così come a tutti gli abitanti di Nizza e al popolo della Francia». «Il Santo Padre – riferisce ancora il Sismografo – ha rinnovato le sue richieste di preghiera e la sua esortazione a vivere insieme, tutti, in profonda pace oltre le appartenenze etniche, religiose e sociali».

Dispositivo di sicurezza visibilmente rafforzato, questa mattina, in tutta l’area circostante Piazza San Pietro in occasione dell’Angelus. A differenza delle altre domeniche, tranne quelle in cui ci sono cerimonie del Pontefice in piazza e non solo la preghiera mariana di mezzogiorno, sbarramenti delle forze di polizia sono stati installati per chiudere le vie di accesso verso San Pietro, mentre i fedeli che si avvicinano alla piazza sono sottoposti a doppi controlli prima di entrare, con ispezioni ai contenuti di borse e zainetti e, se necessario, verifiche personali con i metal detector portatili.

 

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