L’università di Al-Azhar ha condannato l’attentato a Nizza facendo appello all’unità per «liberare il mondo dal terrorismo. Questi abominevoli attentati terroristici – si legge in una nota diffusa dalla massima istituzione del mondo sunnita con sede al Cairo – contraddicono gli insegnamenti dell’islam».
Nei giorni scorsi mons. Miguel Angel Ayuso Guixot, segretario del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso, si è recato proprio ad Al-Azhar, al Cairo, accompagnato dal nunzio apostolico in Egitto Bruno Musarò, per discutere dei termini e delle modalità per un prossimo incontro che «segna la ripresa del dialogo» fra il dicastero vaticano e l’ateneo islamico, dopo lo storico incontro tra Papa Francesco e il Grand Imam di Al-Azhar, il prof. Ahmad Al-Tayyib, avvenuto lo scorso 23 maggio, seguito da un incontro organizzato a Parigi, colpita anch’essa di recente dal terrorismo, dalla comunità di Sant’Egidio. «Mi trovo nel cuore dell’Europa», aveva detto Al-Tayyib in quell’occasione in un’intervista alle testate vaticane, «e vorrei approfittare della mia presenza in questa istituzione così grande per i cattolici – il Vaticano – per lanciare un appello al mondo intero affinché possa unirsi e serrare i ranghi per affrontare e porre fine al terrorismo». L’islam, aveva detto, «non ha niente a che fare con questo terrorismo», al-Azhar sta rivedendo i testi scolastici per eliminare le deviazioni introdotte da «coloro che usano violenza e terrorismo e dai movimenti armati che pretendono di lavorare per la pace» e l’università cairota riceve gli imam delle moschee che si trovano in Europa «per offrire formazione al dialogo, svelare i concetti sbagliati e trattare l’integrazione dei musulmani nelle loro società e nazioni europee affinché possano essere una risorsa per la sicurezza, la ricchezza e la forza di quei paesi».
In Francia, il Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) ha condannato «questo attacco odioso e abietto che prende di mira il nostro paese il giorno stesso della festa nazionale che celebra i valori della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità». L’organismo guidato da Anouar Kbibech invita tutti i musulmani francesi a dedicare la preghiera di oggi, venerdì, alla «memoria delle vittime di questo barbaro attacco». Stesso invito del consiglio regionale del culto musulmano della regione Rhone-Alpes, che ha condannato «con la più grande fermezza questo atto barbaro e disumano». Ha invitato a pregare oggi per le vittime anche il presidente dell’Unione delle moschee di Francia (Umf), organismo legato al Marocco, Mohammed Moussaoui, che ha condannato l’attentato sottolineando che la lotta al terrorismo deve privilegiare «l’educazione e la prevenzione» presso giovani tra i quali «alcuni sono oggi trasformati in strumenti e armi del terrorismo». Anche il rettore della grande moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, ha dichiarato di essere profondamente costernato, chiamando «all’unità tutti i cittadini davanti a questa nuova terribile prova che mette in lutto tutta la comunità nazionale».
In Italia, l’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (Ucoii) ha condannato «con fermezza» l’attentato sin dalla notte. «E’ un grande dolore per noi vedere questa strage, questi corpi, anche di bambini, sul lungomare di Nizza, e pensare che quest’orrore sia stato compiuto da qualcuno che si dichiara musulmano», ha dichiarato oggi ai microfoni di Radio vaticana il presidente dell’Ucoii, l’imam fiorentino Izzedine Elzir. «Di fronte a chi sul web considera questo massacro una vittoria del Daesh, o sedicente stato islamico, ribadiamo che nessuna fede, nessuna religione, nessuna persona di buon senso, può celebrare l’uccisione di un suo fratello, di un altro essere umano». La strage di Nizza «è un atto ignobile e abietto che nessuna religione o morale può giustificare», ha affermato da parte sua il segretario generale del Centro culturale islamico d’Italia, Abdellah Redouane. Sempre in Italia, la nuova presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, ha commentato: « E’ fondamentale una reale presa di coscienza del pericolo. Una minaccia che da tempo colpisce Israele e che nelle stesse dinamiche viene oggi replicata in Europa. Governi, istituzioni, comuni cittadini: è il momento di reagire in modo lucido e compatto». Monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia, confinante con la Costa azzurra, ha affermato ai microfoni di Radio vaticana: «Nessun nesso esiste tra la situazione dei migranti che affollano il confine italo-francese e questo terrore».
Il vescovo di Nizza, monsignor André Marceau, ha commentato così l’attentato: «Ancora una volta siamo profondamente toccati e feriti. La violenza cieca, l’odio dell’altro, la barbarie hanno portato e dato morte. Sono state colpite vittime innocenti». Intervistato dal quotidiano La Croix, il presule ha precisato: «Dobbiamo essere attenti, ciascuno di noi, a non farci invadere da quello che potrebbe essere odio, violenza, discriminazioni o un ripiegamento su noi stessi». La conferenza episcopale francese sottolinea che l’attentato di Nizza «viene ad aggiungersi alla trista lista di atti terroristici che hanno messo a lutto il nostro e altri paesi del mondo da molti mesi. Quale che sia il motivo, questa barbarie è inaccettabile, intollerabile. Il nostro paese è stato colpito mentre viveva un momento di unità nazionale. Più che mai la solidarietà nazionale deve essere più forte del terrorismo. Nel dolore di oggi dobbiamo conservare la certezza che l’unità è superiore alla divisione». Messaggi di condanna e solidarietà in Francia sono stati diffusi anche da protestanti e ortodossi.
Al Azhar su Nizza: il terrorismo contraddice gli insegnamenti dell’islam
Vatican Insider - pubblicato il 16/07/16
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