4. La pubertà non è una malattia – e gli ormoni che bloccano la pubertà possono essere pericolosi. Reversibili o meno, gli ormoni che bloccano la pubertà inducono a uno stato malato – l’assenza di pubertà – e inibiscono la crescita e la fertilità in un bambino fino a quel momento biologicamente sano.
5. Cerca il 98% dei bambini e l’88% delle bambine confusi riguardo al proprio sesso finiscono per accettare il proprio sesso biologico dopo essere passati naturalmente per la pubertà, secondo il DSM-V.
6. I bambini che usano sostanze che bloccano la pubertà per essere del sesso opposto richiederanno ormoni dell’altro sesso alla fine dell’adolescenza. Questi ormoni (testosterone ed estrogeni) sono associati a rischi per la salute, come aumento della pressione arteriosa, formazione di coaguli di sangue, incidenti vascolari cerebrali e cancro.
7. L’indice di suicidio tra gli adulti che usano ormoni del sesso opposto e si sottopongono a interventi di cambiamento di sesso – anche nei Paesi che sostengono maggiormente i cosiddetti LGBTQ, come la Svezia – è 20 volte superiore. Quale persona ragionevole sarebbe capace di condannare bambini e giovani a questo destino, sapendo che dopo la pubertà circa l’88% delle bambine e il 98% dei bambini finirà per accettare la realtà avendo una buona salute fisica e mentale?
8. Condizionare i bambini perché credano che una vita intera di personificazione chimica e chirurgica del sesso opposto sia normale e salutare è un abuso infantile. Approvare la discordanza di genere come normale attraverso la rete pubblica di istruzione e di politiche legali servirà a confondere i bambini e i genitori, esponendo più bambini alle “cliniche di genere” e ai farmaci che bloccano la pubertà. Questo, a sua volta, garantisce praticamente che questi bambini e adolescenti “scelgano” una vita intera di ormoni cancerogeni e tossici del sesso opposto, oltre a pensare alla possibilità della mutilazione chirurgica superflua di parti sane del loro corpo quando saranno giovani adulti.
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Michelle A. Cretella, M.D.
Presidente dell’Associazione Americana di Pediatria
Quentin Van Meter, M.D.
Vice-Presidente dell’Associazione Americana di Pediatria, Endocrinologo Pediatrico
Paul McHugh, M.D.
Docente universitario di Psichiatria della Johns Hopkins Medical School ed ex psichiatra responsabile del Johns Hopkins Hospital.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]