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Il Papa a sorpresa alla Commissione per l’America Latina

Vatican Insider - pubblicato il 13/07/16

Non si è trattato di una delle visite ai dicasteri della Curia romana, ma di una vera e propria improvvisata della quale non sapeva nulla di nulla nessuno, tantomeno il diretto interessato.Decisa, o almeno comunicata all’autista, all’ultimo istante, da Papa Francesco, che la mattina di mercoledì 13 luglio, poco dopo le 9, al termine di una visita dentistica programmata presso il Servizio sanitario vaticano, ha comunicato al gendarme che l’accompagnava: «Vorrei passare alla Cal». La Pontificia commissione per l’America Latina, che si trova al numero uno di via della Conciliazione, dal lato opposto rispetto a piazza San Pietro. Il gendarme ha detto che la cosa sarebbe stata complicata. Nessuno era avvertito della possibilità che Francesco uscisse dal Vaticano. «Sono il Papa, non preoccuparti che siamo nelle mani di Dio» ha risposto Bergoglio. E così un’auto ibrida di colore chiaro, non la solita Ford Focus, con lui seduto accanto al guidatore, ha lasciato il territorio dello Stato più piccolo del mondo, ha imboccato il controviale di via della Conciliazione e si è fermata di fronte al portone al numero 1.

Al quarto piano del palazzo, nella sede della Pontificia commissione, l’incaricato della vicepresidenza, il professore uruguayano Guzman Carriquiry Lecour, amico di lunga data del Papa argentino, stava tenendo una incontro preparatorio con i collaboratori in vista di una riunione fissata per la metà della mattinata alla quale avrebbe partecipato il cardinale presidente, Marc Ouellet, in quel momento non ancora presente. Si stava discutendo dell’organizzazione del Giubileo della Misericordia a Bogotà. Francesco ha preso l’ascensore, è salito e ha suonato il campanello. L’addetta alla segreteria che gli ha aperto la porta per poco non sveniva: «Buon giorno, posso entrare?». Il Papa non ha atteso di essere annunciato, e grande è stata la sorpresa di tutti.

«Hai un po’ di tempo per parlare?» ha chiesto Francesco a Carriquiry, che scherzando, con il sorriso sulle labbra, ha risposto: «No, sono molto occupato…» e che ha subito fatto entrare il Pontefice nel suo studio, dove si sono trattenuti per una mezz’ora. Un incontro del tutto informale. Al termine, Francesco si è trattenuto ancora un po’ prendendo il caffè con i collaboratori della Cal, prima di tornare a Santa Marta, in Vaticano. Ha salutato ciascuno personalmente, ricordando tutti i presenti, dato che da cardinale, quando era membro della commissione nelle sue riunioni plenarie, frequentava la Cal. E più di una volta si era offerto di rimanere negli uffici a lavorare per completare la stesura di qualche documento. 

«Una sorpresa incredibile, che ha felicemente interrotto una mattinata di lavoro comune», ha commentato Carriquiry in una nota in lingua spagnola pubblicata sul sito «Il Sismografo». Con una precisazione finale: dato che la visita è stata del tutto informale, e non rientra in quelle protocollari ai vari dicasteri e uffici della Curia romana, la Pontificia commissione per l’America Latina continua ad aspettare anche una visita «ufficiale» del Pontefice. 

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