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I 7 segreti della meditazione

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© PlusONE / Shutterstock

Arthur Herlin - pubblicato il 12/07/16

Riduce lo stress e la pressione arteriosa, aumenta la concentrazione... i suoi benefici sono innumerevoli!

Oltre ad arricchire la nostra spiritualità, la meditazione può anche allungare la nostra aspettativa di vita. Ecco alcuni consigli proposti da Patrice Gourrier, psicologo clinico, psicoterapeuta, formatore di meditazione e… sacerdote cattolico.

1.Isolarsi dal mondo

La prima cosa è essere capaci di allontanarsi un po’ dalla vita e dal proprio contesto, in modo regolare. Fermatevi brevemente una volta al giorno: se vi trovate in città ritiratevi in un parco o in una chiesa, se siete in campagna passeggiate in un bosco o in un prato. Una volta a settimana fatelo per un po’ più di tempo, e una volta al mese ancora di più. Molte persone oggi stanno male perché non si fermano mai, ma è necessario saper trovare questi momenti di calma.

2.Sedersi, a livello fisico e interiore

Che ci piaccia o no, sedersi è fondamentale per la meditazione: su una sedia, su un banco di chiesa… poco importa il posto, basta che stiate seduti e non vi muoviate. I Padri del Deserto dicono che “un albero trapiantato spesso non getterà mai radici”. Sedersi è anche un fatto interiore: bisogna essere capaci di riposare lo spirito. Conviene anche stare in silenzio. Essere capaci di vivere un momento di silenzio è fondamentale. Iniziate con uno o due minuti, poi aumentate il tempo da tre a cinque minuti.

3.Respirare Cristo

Respirate. Prendete coscienza dell’aria che vi passa per le narici e per la gola e sentite i movimenti del vostro ventre. Mettete il nome di Gesù nella vostra respirazione, come per chiamarlo, e in qualche modo starete respirando Cristo. In generale, curate il silenzio. Ora dirigete il nome di Gesù verso il cuore attraverso la respirazione pronunciando dal vostro foro interno “Signore Gesù”, e mentre espirate potete dire “mi offro a te” o “vieni in mio aiuto”. Le frasi sono opzionali, ciò che conta è ripetere il nome di Dio dentro di noi.

4.Concentrarsi sull’essenziale

Calmate i vostri pensieri, ovvero bisogna essere capaci di ridurre le risposte emotive. Se vi distraete con un pensiero, recuperate immediatamente l’attenzione sulla respirazione. È importante concentrarsi su ciò che è essenziale, e per un cristiano l’essenziale è Dio. Preparate alcune preghiere molto brevi che vi aiutino a stabilizzare la mente: “Signore Dio Gesù Cristo, abbi pietà di me”, “Vieni a me, Signore Gesù”, “Sacro Cuore di Gesù, rendi il mio cuore simile al tuo”, “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che chiediamo il tuo aiuto”.

5.Avere un atteggiamento di carità nei confronti della vita

La carità è positiva in tutti i sensi, sia per l’anima che per il cervello. I neurologi hanno osservato che compiere buone azioni durante la giornata fa bene al cervello. Amare gli altri attraverso le azioni è essenziale – è una pratica indispensabile per amare Dio. Perché se non so amare il prossimo come potrò amare il Signore?

6.Eliminare i giudizi

Meditare non è un’attività qualsiasi, è una forma di vita. È un’ascesi, dal greco áskēsis, esercizio in vista della virtù, allenamento per la liberazione dello spirito, modo di vivere. Si esprime soprattutto nel non giudicare gli altri, e quindi all’inizio cercate di vivere un giorno intero senza giudicare il prossimo. Poi, come spiegava San Paolo, bisogna imparare a valorizzare l’altro ritenendolo superiore a sé.

7.Lasciar sgorgare le lacrime

Chiedere il dono delle lacrime è una grazia. La nostra società non ci permette di piangere come intendiamo, e tuttavia le lacrime sono gli occhiali dell’anima, parafrasando papa Francesco. Bisogna prestare attenzione al nostro cuore e far sì che non diventi indifferente alla miseria, alla bellezza, alla tristezza e all’allegria. Per questo, se durante la meditazione sentite che arrivano le lacrime lasciatele sgorgare.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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