separateurCreated with Sketch.

Siria, il nunzio: “Si parla di pace, ma circolano armi sempre più sofisticate”

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Vatican Insider - pubblicato il 05/07/16
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

«Tutti dicono che bisogna andare verso una soluzione politica ma l’importante è raccogliere la sfida di lasciare da parte le armi. Il Papa tocca sempre il problema del commercio delle armi e nel suo messaggio ha stigmatizzato l’ipocrisia» ma «da una parte si parla di soluzione politica, di pace e dall’altra circolano ancora a non finire armi sempre più sofisticate». Lo ha detto il Nunzio apostolico a Damasco, monsignor. Mario Zenari, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. 

«Abbiamo accolto le parole del Papa – ha aggiunto mons. Zenari commentando il videomessaggio di Francesco di sostegno alla campagna di Caritas Internationalis per la pace in Siria – con grande riconoscenza. Quando il Santo Padre accenna alle sofferenza della Siria tocca la sensibilità di tutti i siriani non solo dei cristiani». 

In riferimento al governo di unità nazionale auspicato dal Papa monsignor Zenari ha sottolineato che «le soluzioni possono essere tecnicamente diverse, l’importante è arrivare ad una riconciliazione nazionale. La riappacificazione degli animi è un’opera impegnativa che coinvolge i vari leader religiosi. Rimaniamo colpiti dalle distruzioni materiali, dai palazzi sventrati, dalle infrastrutture rovinate ma sono molto più gravi le ferite degli animi dei bambini e degli adulti. Questa guerra ha prodotto delle ferite molto profonde negli animi della gente. È un lavoro molto lungo e arduo di riconciliazione e pace che spetta a tutte le comunità religiose». 

«Gli accessi umanitari – ha concluso monsignor Zenari – sono un’urgenza prioritaria. In questi ultimi mesi la Comunità internazionale ha cercato con sforzi enormi di far arrivare gli aiuti di prima necessità a popolazioni difficili da raggiungere. Ma ci sono comunità che ancora non sono state raggiunte dagli aiuti. La Comunità internazionale ha percorso un cammino, una strada ma bisogna sempre ribadire il diritto all’accesso agli aiuti umanitari».  

Tags: