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padre Carlos Padilla - pubblicato il 04/07/16

Tante necessità intorno a me e così pochi rimedi!

Gesù invia i suoi discepoli in missione:“In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: ‘La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate’”.

Li invia prima della sua morte e resurrezione. Li aspetta al ritorno, quando torneranno a casa dopo aver offerto la vita. Li manda negli stessi luoghi in cui pensava di andare Lui.

Mi sembra bello che Gesù mi chieda oggi di calpestare la terra che poi calpesterà Lui. Cosa vuole che faccia prima del suo arrivo? Vuole che vada di villaggio in villaggio annunciando la sua vita e la sua speranza. Seminando pace, donando la vita.

Mi colpiscono queste parole oggi rivolte a me. Mi chiede di mettermi in cammino. Di abbandonare le mie comodità. Di non aver paura. Di confidare.

E mi parla della sproporzione che c’è tra la mia missione e le mie forze. La messe è troppo abbondante e supera tutte le mie capacità. È troppo grande e io mi sento troppo piccolo. Ci sono tante cose da fare, e io mi sento così piccolo…

E ricordo le parole di papa Francesco, che mi chiede di non trascurare l’essenziale, la mia preghiera, il mio rapporto con Gesù, con la scusa di un apostolato che assorbe troppo.

La messe è immensa, ma la sua grazia mi basta. E per avere forza ho bisogno di pregare, di riposare in Lui, di tornare sempre a Lui.

Oggi Gesù mi guarda e mi invia. Sento che manda solo 72 discepoli. Tante necessità intorno a me e così pochi rimedi! Tante pecore perdute senza pastore e così pochi pastori! Nella mia dedizione non basto. Non arrivo dove vorrei arrivare. Vorrei dare la vita per tanti e la tengo per me con egoismo.

Papa Francesco mi ricorda la missione che ha la Chiesa, mi ricorda la mia missione: “La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona. La Sposa di Cristo fa suo il comportamento del Figlio di Dio che a tutti va incontro senza escludere nessuno”.

Mi piace questa missione. La prendo tra le mani. Mi dà vita. Mi spaventa che trascenda le mie forze. Voglio dare il mio tempo e la mia vita per portare la misericordia a tanti cuori. Non potrò mai dire che ciò che faccio è sufficiente. Un altro giorno. Un altro paese. Un altro sforzo. Un’altra persona.

Quando basta? Non lo so. Forse quando arriverò in cielo e potrò riposare tra le braccia di Dio.

Al momento non faccio calcoli umani. Non voglio temporeggiare e sentire che mi adatto al mondo. Non voglio conformarmi a una dedizione mediocre. Non voglio arrendermi senza lottare ogni giorno, ogni ora. Mi metto in cammino.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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