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Decalogo del conducente: basta morti sulle strade

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© Tony

Alvaro Real - Aleteia - pubblicato il 04/07/16

La Chiesa è molto sensibile agli incidenti di traffico e alle morti che provocano

In Spagna nel 2015 ci sono stati 1.018 incidenti mortali, nei quali sono morte 1.126 persone e 4.843 sono state ricoverate a seguito delle ferite subite.

La Chiesa spagnola è sempre stata molto sensibile a questa problematica, e in prossimità della festa di San Cristoforo celebra la sua Giornata per la Responsabilità nel Traffico.

Il responsabile della Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) per questi temi, monsignor José Sánchez, ha spiegato che “in autostrada o in strada, in macchina o da pedoni, non possiamo perdere l’educazione ed essere giudici non misericordiosi nei confronti di tutti coloro che incrociano il nostro percorso e fanno – o smettono di fare – una manovra o adottano un atteggiamento non adeguato. Tutti siamo stati qualche volta testimoni, o protagonisti, di insulti o discussioni tra conducenti per motivi che con un po’ di pazienza, comprensione ed educazione si sarebbero risolti”.

Alcuni vescovi hanno scritto anche delle lettere pastorali al riguardo. Ad esempio, il vescovo di Tarrasa, monsignor Josep Angel Saiz Meneses, parla della cortesia e della correttezza al volante: “Avere correttezza vuol dire guidare con attenzione e buone maniere. Questo aspetto è di grande importanza nell’educazione stradale, e lo è per tutti. Cerchiamo di trattare gli altri come vorremmo essere trattati”.

Decalogo del conducente:

I. Non uccidere.

II. La strada sia per te strumento di comunione tra le persone e non di danno mortale.

III. Cortesia, correttezza e prudenza ti aiutino a superare gli imprevisti.

IV. Sii caritatevole e aiuta il prossimo nel bisogno, specialmente se è vittima di un incidente.

V. L’automobile non sia per te espressione di potere, di dominio e occasione di peccato.

VI. Convinci con carità i giovani, e i non più tali, a non mettersi alla guida quando non sono in condizione di farlo.

VII. Sostieni le famiglie delle vittime di incidenti.

VIII. Fa’ incontrare la vittima e l’automobilista aggressore in un momento opportuno, affinché possano vivere l’esperienza liberatrice del perdono.

IX. Sulla strada tutela la parte più debole.

X. Senti te stesso responsabile verso gli altri.

(Orientamenti per la Pastorale della Strada, Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e gli Itineranti, Vaticano 2007).

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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