Papa Francesco segue «con premura e sollecitudine» la vicenda personale ed ecclesiale del vescovo Ma Daqin, così come quella di tutti i cattolici cinesi, e li tiene «presenti quotidianamente nella preghiera». È la risposta che arriva dalla Santa Sede dopo le polemiche fomentate in ambito ecclesiale e mediatico per le dichiarazioni pubblicate dal vescovo sul suo blog. Come si ricorderà, monsignor Ma Daqin, da quattro anni impedito nell’esercizio del ministero episcopale, aveva recentemente definito «poco saggia» la decisione annunciata il giorno della sua ordinazione come vescovo di Shanghai, di dimettersi dall’Associazione Patriottica, organismo di cui si serve la politica governativa cinese. Negli ultimi giorni c’è chi ha ipotizzato ruoli del Vaticano nella decisione e chi ha invocato dure prese di posizione contro il vescovo.
La risposta è arrivata il 23 giugno con una dichiarazione di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede. «Quanto alle recenti dichiarazioni attribuite a monsignor Taddeo Ma Daqin, vescovo ausiliare di Shanghai – ha detto il portavoce – la Santa Sede ne è venuta a conoscenza tramite il suo blog e le agenzie di stampa. Al riguardo non si hanno attualmente informazioni dirette».
Lombardi ha quindi smentito qualsiasi diretto o indiretto coinvolgimento vaticano nella vicenda: «Ogni speculazione in merito a un presunto ruolo della Santa Sede – ha chiarito – è fuori di luogo». Infine il riferimento a Papa Francesco e alla sua risposta cristiana: «La vicenda personale ed ecclesiale di mons. Ma Daqin, così come quella di tutti i cattolici cinesi, è seguita con particolare premura e sollecitudine dal Santo Padre, che li tiene presenti quotidianamente nella preghiera».