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«Noi, cristiani e musulmani, siamo chiamati a fare del nostro meglio nell’imitare Dio»

Vatican Insider - pubblicato il 17/06/16

«Guardando all’umanità di oggi, siamo rattristati nel vedere tante vittime di conflitti e violenze – pensiamo qui in particolare agli anziani, ai bambini e alle donne, specialmente a coloro che sono preda del traffico di esseri umani – e tante persone che soffrono a causa della povertà, della malattia, delle dipendenze, dei disastri naturali e della disoccupazione». Lo afferma il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso nel suo messaggio augurale ai musulmani di tutto il mondo per il mese del Ramadan e la festa conclusiva di `Id al-Fitr´. «Noi, cristiani e musulmani, siamo chiamati a fare del nostro meglio nell’imitare Dio. Egli, il Misericordioso, ci chiede di essere misericordiosi e compassionevoli verso gli altri, specialmente verso coloro che si trovano in qualsiasi tipo di bisogno. In ugual modo Egli ci invita a perdonarci reciprocamente», si legge nel messaggio, diffuso anche in arabo, a firma del cardinale presidente Jean-Louis Tauran e del segretario, monsignor Miguel Angel Ayuso Guixot.  

«Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a queste realtà, o voltarci da un’altra parte di fronte a queste sofferenze – dice ancora il messaggio -. È vero che ci sono situazioni spesso molto complesse, la cui soluzione va oltre le nostre capacità. Perciò è vitale che tutti operino insieme per assistere coloro che sono bisognosi, prescindendo dalla loro etnia o dal loro credo religioso». 

Per il dicastero vaticano, «è motivo di grande speranza vedere o sentire di musulmani e cristiani che si uniscono per aiutare i bisognosi. Quando uniamo i nostri sforzi, noi obbediamo ad un importante comandamento presente nelle nostre rispettive religioni e diamo dimostrazione della misericordia di Dio, offrendo così una testimonianza più credibile, come individui e come comunità». «Possa Iddio Misericordioso ed Onnipotente aiutarci a camminare sempre lungo il sentiero della bontà e della compassione!», aggiunge. 

Il testo fa anche riferimento al fatto che «un tema che sta a cuore sia ai musulmani, sia ai cristiani è la misericordia. Sappiamo che sia il cristianesimo che l’islam credono in un Dio misericordioso, che mostra la sua misericordia e compassione verso tutte le sue creature, in particolare la famiglia umana». 

«Per sottolineare l’importanza della misericordia – ricorda -, Sua Santità Papa Francesco ha indetto l’Anno giubilare della Misericordia dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016. Egli ha detto al riguardo: `Ecco il perché del Giubileo: perché questo è il tempo della misericordia. È il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a tutti, la via del perdono e della riconciliazione´».  

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