«Vidi tutte le persone della mia vita… In un unico istante, nel medesimo momento, tutte le persone, quelle vive e quelle defunte. Potei abbracciare i miei bisnonni, i nonni, i genitori (che erano morti)…tutti! Fu un momento di pienezza, meraviglioso».
IL LAGO STUPENDO
Un viaggio che la donna prosegue sino ad un lago stupendo. Ci sono tutt’intorno alberi belli, fiori profumati. «Tutto era talmente bello in quel giardino stupendo, così meraviglioso… Non esistono parole per descriverlo, tutto era amore…Fu in quel momento che mio cugino entrò in quel meraviglioso giardino…».
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LA RIANIMAZIONE
In quello stesso istante Gloria sente la voce di suo marito. Si lamenta, piange e grida: “Gloria!!! Gloria! Per favore, non lasciarmi! Guarda i tuoi bambini, i tuoi figli hanno bisogno di te! Gloria, torna indietro! Torna indietro! Non essere vigliacca! Ritorna!”. «Io sentii tutto, e lo vidi piangere con tanto dolore… Ahimé, in quel momento Nostro Signore mi concede il ritorno... Ma io non volevo tornare! Quella pace, quella gioia di cui ero avvolta, mi affascinavano! Ma, poco a poco, cominciai a ridiscendere verso il mio corpo, che trovai senza vita. Lo vidi esanime in una barella dell’Università Nazionale di Infermeria. Vidi i medici che davano scosse elettriche al mio cuore, per togliermi dall’arresto cardiaco. Io e mio cugino eravamo rimasti più di 2 ore stesi per terra, perché i nostri corpi emanavano scariche elettriche, e non potevano essere toccati. Solo quando l’elettricità si scaricò completamente, poterono soccorrerci».
L’OPERAZIONE
Gloria viene rianimata. Adesso sente il dolore delle bruciature su tutto il corpo ed è trasportata d’urgenza all’Ospedale del “Seguro Social” dove è subito in programma un delicato intervento. «Mentre mi anestetizzavano, uscii nuovamente dal corpo, preoccupata per le mie gambe, in quello stesso momento, terribile e orribile… ».
RITORNO ALL’ALDILA’
E inizia un nuovo viaggio nell’altra dimensione. La donna attraversa la parete della sala operatoria, fa un salto nel vuoto e si ritrova ad attraversare dei tunnel che scendevano verso il basso. «Al principio c’era ancora un po’ di luce, ed erano come alveari in cui si trovava tantissima gente: giovani, vecchi, uomini, donne, che piangevano, e con urla spaventose stridevano i denti… Ed io, sempre più atterrita, continuavo a scendere, cercando di uscire da lì, mentre la luce andava via via perdendosi…».
SAN MICHELE
Ad un certo punto «vidi il suolo aprirsi, come una grande bocca, enorme! Era viva! Viva! Sentii il mio corpo vuoto, vuoto in un modo impressionante, e sotto di me un abisso incredibilmente spaventoso, orribile». Sull’orlo della voragine Gloria grida, è terrorizzata. «In quest’orrore così grande, proprio mentre sto per entrare nel vuoto, San Michele Arcangelo mi afferra per i piedi… Il mio corpo entrò in quell’abisso, ma i piedi rimanevano presi in alto».
LE ANIME DEL PURGATORIO
In quei momenti Gloria si rende conto che attorno a sé ci sono tante anime, non è sola, e quelle anime urlano come lei disperate. Sono le anime del Purgatorio. Non c’è Dio in questo vuoto e lei ne avverte l’assenza.