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La carovana della fede: “così apriamo le tende del circo a Dio”

Paul VI Hall – Circus – Pope Francis June 16, 2016

© Antoine Mekary / ALETEIA

Marinella Bandini - Aleteia - pubblicato il 16/06/16

Monica e Flaviano, dalla ruota panoramica al catechismo itinerante. Nelle periferie sulle orme di Papa Francesco

La vita è una giostra… o una ruota panoramica, come quella dei genitori di Flaviano. Lui cresce tra i luna park e quando sposa Monica è naturale per loro continuare a fare una vita da itineranti. Vengono da Bergantino, un paesino in provincia di Rovigo che gira intorno al mondo dei circhi e delle giostre. Tutto cambia quando loro figlia Valeria compie sei anni e per farla studiare devono affidarla ai nonni: “Ci siamo seduti a tavola, io e mia moglie e… un posto vuoto”. A quel punto decidono di fermarsi, per far studiare Valeria e tenere unita la famiglia. Flaviano non vuol vedere ripetersi la sua storia di ragazzo cresciuto lontano dai genitori per frequentare la scuola. Ma per Monica e Flaviano la giostra della vita non si ferma. L’amicizia con monsignor Saviola – già rettore del collegio in cui ha studiato Flaviano e poi tra gli animatori in Italia della pastorale degli itineranti – li porta a studiare teologia. E così aprono le porte della carovana alla fede e le porte delle chiese a circensi e giostrai. Diventano “catechisti itineranti” e coinvolgono nel loro cammino diverse mamme, restituendole al loro compito di prime testimoni della fede per i figli. Sono anche loro ad ascoltare Papa Francesco al Giubileo dei circensi.

In 20 anni hanno tessuto una rete che oggi coinvolge circhi e parrocchie, giostrai e sacerdoti. Due mondi che non sempre riescono a dialogare, o quantomeno a superare pregiudizi e diffidenza reciproci. Chi per professione anima sagre e feste popolari – spesso a sfondo religioso – non riesce a frequentare la chiesa e i sacramenti e pian piano si allontana. E le parrocchie non sempre sanno accogliere chi arriva e riparte in breve tempo. Il lavoro di Monica e Flaviano aiuta a ricucire lo strappo e il rapporto con la Chiesa-istituzione “è cresciuto” senza dubbio, con “molta pazienza, bisogna insistere, bisogna accompagnare i parroci perché c’è ancora diffidenza”. E allora Monica e Flaviano scendono in campo: “Facciamo sapere al parroco che arrivano queste famiglie, si racconta la storia, chiediamo la disponibilità di andarle a trovare, magari la benedizione alla carovana, alla giostra nuova, se c’è un battesimo da fare… I sacerdoti vanno aiutati ad avvicinarsi, ma una volta che entrano nella carovana non escono più. Queste persone ti danno tutto, di cuore”.

Si comincia con i genitori, già adulti, lontani dalla fede ma sensibili all’argomento. “Sono persone che vanno sempre accompagnate, se non vai si allontanano dalla fede. I primi anni facevamo tantissimi sacramenti, gente che aveva vissuto per 30/40 anni senza comunione o cresima. Questo significa che nessuno era più passato”. Ecco il senso della Chiesa in uscita e delle “periferie” di cui parla Papa Francesco. Oggi questa coppia aiuta le famiglie circensi a educare i propri figli a diventare “amici di Gesù”. Ogni anno, a maggio, un centinaio di bambini e ragazzi ricevono i sacramenti. Quel giorno i luna park si trasformano in vere e proprie cattedrali. “Una volta un vescovo ha chiesto ai bambini che regali avevano ricevuto per la Prima Comunione. Ma loro non ricevono regali. Loro si sono guardati, quasi senza capire la domanda. Poi hanno detto: abbiamo ricevuto lo Spirito Santo. Loro non si accostano al sacramento come dono materiale ma come dono spirituale”.

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