Che peccato! Mi manca quella pazienza dei saggi che sanno aspettare la crescita lenta della vita. Quei saggi che confidano e credono in ciò che può sorgere dal fango. Vedono nella nuda roccia un’opera d’arte nascosta. E sognano. E aspettano.
Se investo del tempo, se investo amore, se investo la vita accadrà molto più di ciò che mi aspettavo, ma per questo devo guardare la mia vita con gioia e non cadere nella disperazione o nell’amarezza quando nulla va come speravo.
Vorrei imparare a vedere il positivo in tutto ciò che faccio e a rallegrarmi sempre. Vedere come mi vanno le cose e sorprendermi davanti ai cambiamenti che non mi aspettavo.
Diceva padre Josef Kentenich che “se l’anima non è immersa nella gioia cercherà istintivamente alcune compensazioni. O in me regna l’allegria, o altrimenti regnerà l’atmosfera del pantano. I sentimenti paralizzanti mi trascinano verso il basso, la gioia mi spinge avanti. Rallegrarsi anche della minima vittoria, rallegrarsi cordialmente di quello che ho ottenuto!“
Quanto è importante lo sguardo allegro per vedere l’aspetto positivo nella vita senza soffermarmi sull’amarezza di quello che ancora non ho raggiunto! Quanto è importante vivere la gioia per poter crescere!
Giorni fa una persona mi diceva come nella croce della malattia del marito vedeva la speranza: “Bisogna vedere l’aspetto positivo nella vita. Saper trovare il lato positivo di tutto ciò che dobbiamo vivere. Non lo dico come teoria. La malattia è una grande croce, ma accanto alla croce posso vedere anche cose positive per le quali ringrazio Dio e Maria. Dio mi manda angeli umani, non ne ho il minimo dubbio. Mi sono accadute cose splendide e l’unica spiegazione che trovo è che siano angeli inviati da Dio. Te lo dico col cuore”.