Si avvia a conclusione il processo sulla divulgazione di documenti riservati della Santa Sede (vatileaks) che si è aperto lo scorso 24 novembre. In una breve udienza che si è svolta nel tribunale vaticano questo pomeriggio il presidente Giuseppe Dalla Torre ha reso noto che, in accordo con le richieste degli avvocati, è stato fissato per inizio luglio il calendario delle ultime udienze, a partire dalla requisitoria della pubblica accusa il quattro luglio. Il principale imputato, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, si trova da sabato in stato di semi-libertà, e la principale coimputata, Francesca Immacolata Chaouqui, ha partorito questa mattina.
La donna, ovviamente assente oggi all’udienza, ricoverata all’ospedale San Camillo, ha dato la luce a un bambino di 3,7 chilogrammi chiamato Pietro Elia Antonio. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha formulato tanti auguri a lui e ai suoi genitori.
A inizio della udienza di questo pomeriggio, che si è aperta alle 15.45 e si è conclusa tre quarti d’ora dopo, il giornalista Gianluigi Nuzzi, imputato e autore del bestseller Via Crucis (Chiarelettere), ha contestato, in una dichiarazione spontanea, quanto affermato dai rappresentanti dei gendarmi nelle scorse udienze: «Non c’è stata nessuna fitta corrispondenza con monsignor Vallejo Balda», ha precisato, «a eccezione di qualche mail che io ho inviato in relazione all’evidenza di una presunta truffa ai danni dello Ior. Chiedevo conferma perché d’interesse per il mio libro. E lo stesso monsignore successivamente mi disse di aver trasmesso il documento all’Autorità d’informazione finanziaria della Santa Sede. Il gendarme ha anche detto che io avrei ricevuto il documento sul Vatican asset management indicato come “frutto più importante della sottocommissione segreta della Cosea”: tengo a precisare che per quello che mi riguarda la Chaouqui è stato solo un contatto per conoscere Vallejo Balda e che il documento era stato pubblicato anche sul Sole 24 ore e per me risultava marginale in quanto bocciato dal Papa».
All’udienza odierna sono stati ascoltati anche due periti chiamati nei mesi passati ad esaminare la corrispondenza elettronica tra gli imputati, Paolo Azzeni e Stefano De Nardis. Il primo, in particolare, ha confermato la «assoluta conformità tra il materiale elettronico e il materiale cartaceo agli atti». I due periti si sono manifestati in pieno accordo fra loro, come era del resto risultato anche dalla relazione della perizia stessa, firmata da ambedue i periti. L’avvocato di Francesca Chaouqui, Laura Sgrò, ha ritirato la richiesta di un supplemento di perizia sul materiale portato nelle ultime udienze dai gendarmi, puntualizzando però: «Queste prove sono saltate fuori alla fine e volevo evidenziare che questo materiale l’ha visto solo la gendarmeria».
Da sabato scorso Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda è in situazione di semi-libertà, ossia, ha spiegato egli stesso intrattenendosi con i giornalisti ammessi al pool che assistono al processo, dorme e abita nella stessa cella della gendarmeria dove è stato rinchiuso al momento dell’arresto, e «così mi sento sicuro». «Sto benissimo, mangio benissimo, faccio 10 km al giorno di passeggiata», ha dichiarato il monsignore, «non ho preso un solo grammo», ha scherzato, «leggo tantissimo» e non assume nessuna medicina.
Le prossime udienze sono convocate per lunedì 4 luglio alle 15.30 e per il 5 e il 6 luglio alle 9.30 e «saranno dedicate alla requisitoria del Promotore di Giustizia e alle arringhe degli avvocati», ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Ufficialmente non è dunque ancora prevista una data per la camera di consiglio e la sentenza, ma non è neppure prevista una data aggiuntiva.