Abbandonare i propri progetti non è semplice
Il re Acab irruppe nel palazzo. Gettò il mantello al suolo, mandò via la serva e informò con rabbia il servo che non era minimamente interessato alla cena. Salì nella sua camera da letto, sì versò una generosa dose da bere e poi si affacciò alla finestra per guardare il piccolo e misero vigneto che il contadino aveva rifiutato di dargli. “Puoi far crescere la tua stupida uva da qualche altra parte!”, gridò anche se non c’era nessuno a sentirlo. Nabot, l’oggetto della sua ira, se n’era andato da tempo.
Sarebbe stato un bellissimo giardinetto, si disse Acab. Avrebbe detto ai giardinieri di eliminare tutte le viti e di piantare file di cetrioli, porri e ravanelli lungo il sentiero. Ai margini del giardino ci sarebbero stati ulivi e alberi di fichi. Il progetto aveva senso, ma quel contadino ostinato sembrava non capirlo. Quel testone avrebbe potuto avere una vigna molto più bella nella vallata. “Tieniti il tuo miserabile pezzo di fango!”, gridò Acab, gettando il bicchiere verso la proprietà in questione. “Tanto non lo voglio!” Poi andò a letto e si seppellì sotto le coperte.
Qualche minuto dopo la regina Jezabel entrò nella stanza e si mise ai piedi del letto. Acab tirò fuori la testa vedendo sua moglie guardarlo con un’espressione esasperata e un copricapo stravagante sulla testa. “Qual è il tuo problema?”, gli chiese.
Acab sapeva che se avesse detto qualcosa sul contadino avrebbe messo in moto un processo impossibile da frenare. Jezabel era una donna spietata che si vendicava dei suoi nemici, e chiunque minacciasse la monarchia o il ruolo che vi ricopriva era sicuramente suo nemico. Il profeta Elia aveva imparato la lezione. “Il contadino vicino si è rifiutato di vendermi la sua vigna”, disse Acab. Jezabel gliel’avrebbe strappata.
Una lezione ovvia che si può trarre da questo episodio è che si può facilmente abusare del potere. Il re Acab aveva un’autorità quasi indiscutibile in Israele. Voleva una piccola proprietà ed era in grado di prendersela facendo uccidere uno dei suoi leali sudditi. Le persone potenti possono abituarsi a ottenere ciò che vogliono e possono diventare cieche nei confronti delle necessità, della volontà e dei diritti altrui. Possono fare grandi danni con il potere che hanno.