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10 fatti straordinari nella storia delle Giornate Mondiali della Gioventù

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 13/06/16
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Da Buenos Aires a Manila, da Toronto a Rio, protagonisti i giovani e tre pontefici10 aneddoti rimasti nella storia delle Giornate Mondiale della Gioventù (Gmg). Le abbiamo raccolte leggendo il libro del giornalista Mimmo MuoloGenerazione GMG” (Ancora editrice). Da Giovanni Paolo II a Francesco, le Giornate rappresentano i più grandi raduni al mondo di giovani promossi dalla Chiesa cattolica. Quest’anno l’evento è in programma a Cracovia, in Polonia. Ecco di seguito la “top ten” delle Gmg:

1) L’AVENIDA DEI GIOVANI

A Buenos Aires nel 1987 la prima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù con almeno due milioni di partecipanti. Un fiume di giovani da tutto il mondo invade la capitale dell’Argentina. Il colpo d’occhio è straordinario: l’immenso corteo si muove tra grattacieli e alberi. Tanti gli italiani che sfilano con le effigi della Madonna del Loreto e il crocifisso di San Damiano. La strada principale di Buenos Aires, Avenida 9 de Julio, cambierà poi nome e sarà ricordata come l’ “Avenida dei Giovani”.

2) I BASTONI DEL PELLEGRINI

Nel 1989 a Compostela la messa sul Monte del Gozo si chiude con un rito significativo nel quale il pontefice, Giovanni Paolo II, invita i giovani a farsi portatori del Vangelo ai loro coetanei. A dieci ragazzi, provenienti da tutti i continenti, il papa consegna i bordoni, i tradizionali bastoni del pellegrino che decide di percorrere il “Cammino di Santiago”. «Cari giovani – afferma – che il bordone che portate nelle vostre mani vi ricordi che siete membra della Chiesa missionario e sopratutto che dobbiamo appoggiarci a Cristo per annunciare il messaggio di salvezza per ogni persona, ogni famiglia, ogni popolo».

3) NEL TEMPIO DEL BASEBALL

A Denver negli Usa, nel 1993 accade un piccolo “miracolo”. La marea di giovani attesi alla GMG si riversa nel “Mile Stadium”: il “tempio” sacro della seguitissima squadra di baseball cittadina viene temporaneamente occupato per ospitare la grande Via Crucis a cui parteciparono 100mila giovani. Un fatto mai accaduto che nello stadio del Colorado Rockies si invocassero Dio, Gesù e il Vangelo. La presenza di Giovanni Paolo II suggellò ancora maggiormente l’unicità di un episodio che a Denver è ricordato con piacere.

4) LA MESSA PIU’ GRANDE DEL MONDO

E’ il 15 gennaio 1995 a Manila. La capitale delle Filippine ospita la Gmg. Chi c’era non potrà mai dimenticarlo. E anche chi ha visto quelle immagini in tv difficilmente potrà cancellarle dalla mente. Figurarsi cosa avrà provato Giovanni Paolo II arrivando quella domenica in elicottero al Luneta Park. Sotto di lui c’era un oceano umano, un’assemblea che si stendeva a perdita d’occhio sulla terraferma. Cinque milioni di persone, la più grande messa mai celebrata al mondo fino a quel momento.

5) 36 KM DI CATENA UMANA

A Parigi è il 23 agosto del 1997. Dal centro della capitale francese oltre 300mila ragazzi si mettono in marcia verso l’ippodromo di Longchamp che in serata ospiterà uno degli incontri con Papa Giovanni Paolo II. Non senza prima aver formato, mano nella mano, una gigantesca catena umana che stringe la città in un abbraccio lungo ben 36 chilometri!

6) I PAPABOYS

Nel 2000, in occasione del Giubileo, la Gmg si sposta a Roma. Due milioni di giovani gremiscono la Capitale nella settimana della Festa dell’Assunta. Per la prima volta il protocollo della Gmg va in “tilt”. Fin dalle prime luci del 16 agosto un multicolore e ordinato “serpentone” di giovani percorre via della Conciliazione, attraversa piazza San Pietro e varca la Porta Santa per visitare la tomba del primo papa. I “papaboys” – vengono ribattezzati così le decine di migliaia di giovani che compiono il pellegrinaggio – suscitano interrogativi tra media e giornalisti, con il loro stile così diverso da molti da loro coetanei.

7) “FITNESS DELLO SPIRITO”

Siamo a Toronto, nella Gmg del 2002. Il Coronation Park, sulle rive del lago Ontario, ospita centinaia di alberi piantati nel 1937 per ricordare i caduti canadesi nella prima guerra mondiale, ma per un giorno diventa il luogo più grande al mondo in cui si celebrano il rito della Riconciliazione. Una fila interminabile di giovani in cerca di pace, perdono, riconciliazione con Dio e se stessi. Tanti sacerdoti in abito bianco e stola di colore che confessano in tutte le lingue del mondo. E tra loro… gente che fa jogging come ogni giorno e li guarda con aria un po’ stranita ma sorridente. Per loro tenersi in forma coincide con l’attività fisica, per i giovani della Gmg potremmo dire che il fitness è quello spirito.

8) I MOSAICI COMPUTERIZZATI DI DUE PAPI

La Gmg del 2005 a Colonia si ricorda come quella dei 2 papi. Davanti all’imponente duomo gotico con le sue torri, che domina il centro cittadino, vengono predisposti due enormi ritratti di papa Wojtyla (scomparso da pochi mesi) e Papa Ratzinger. Ma non sono ritratti qualsiasi, in realtà sono mosaici computerizzati, le cui tessere sono foto di giovani inviate da tutto il mondo. Il volto dei due pontefici è la somma dei volti deg i giovani, in una trasposizione dai mille significati metaforici e reali, che tutti comprendono al volo.

9) LA TERZA GENERAZIONE

Quella di Madrid nel 2011 è ricordata come la Gmg delle “tre generazioni”. La prima generazione: quando Giovanni Paolo II ebbe l’intuizione di radunare per la prima volta i giovani di tutto il mondo, quelli che si trovava di fronte erano i giovani che avevano subito il fascino del ’68, a cui spiegava che la vera libertà dell’uomo si trova solo in Cristo. La seconda generazione: ai giovani di Czestochowa nel 1991, “reduci” dalla caduta del muro di Berlino, spiegava che non basta la libertà politica per liberarsi dalla schiavitù’ del peccato. La terza generazione: a Madrid il confronto è per la prima con i giovani che si muovono sul web, anticipando quella che sarà la sfida della Chiesa da qui ai prossimi anni.

10) TRA FAVELE E COPACABANA

La prima Gmg a Rio de Janeiro nel 2013 targata Papa Francesco si ricorda per due momenti incredibili. Il papa che rompe ogni schema e si reca in una delle 800 favelas della megalopoli brasiliana, la favela di Varginha. Entra nelle povere case e si ferma con gli abitanti: rappresenta così quel coraggio di denunciare quello che non va.

L’altra immagine è l’immensa folla, stimata in tre milioni di persone raccolta sulla spiaggia di Copacabana per la messa di Francesca. Mai è stata così affollata la spiaggia più famosa del Brasile e forse del mondo.

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