separateurCreated with Sketch.

La potente lettera della mamma di una bambina Down al medico che voleva farla abortire

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Catholic Link - pubblicato il 10/06/16
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

di Becky Roach

Una donna ha scritto una bellissima lettera al medico che le aveva consigliato di abortire. La sua storia è diventata virale.

Si chiama Courtney Baker la madre coraggiosa che ha scelto la vita per sua figlia Emersyn Faith, a cui era stata diagnosticata la sindrome di Down. Courtney ha risposto ad una chiamata ben precisa: far sapere al dottore di essere più che felice di non aver ceduto alla pressione di abortire la sua bambina.

Dopo che la signora Baker ha inviato la lettera al suo medico, questa è stata condivisa sulla pagina Facebook di Parker Myles e successivamente ripresa dalla ABC News: ora questa storia meravigliosa, che dimostra che la bellezza si può trovare in ogni vita, è diventata virale sui social media.

A soli 15 mesi, la vita della piccola Emersyn Faith sta già toccando i cuori di milioni di persone. Non vediamo l’ora di ammirare ciò che Dio ha previsto per il suo futuro! Le nostre preghiere sono con questa famiglia, che continui ad essere testimone della gioia che ogni vita porta con sé.

Caro dottore,

Di recente un’amica mi ha raccontato il commento del suo specialista prenatale nel vedere il figlio durante l’ecografia: “È perfetto”. Poi il figlio è nato con la sindrome di Down, e lei è andata a trovare lo stesso medico. Lui ha guardato il bambino e ha ribadito: “Te l’avevo detto. È perfetto”.

La sua storia mi ha lacerata. Ero davvero grata per l’esperienza della mia amica, ma mi sono sentita piena di dolore a causa della cura che avrei dovuto ricevere anch’io. Quanto avrei voluto che anche lei si fosse comportato come quel medico.

Sono venuta da lei durante il periodo più difficile della mia vita. Ero terrorizzata, ansiosa e totalmente disperata. Non conoscevo ancora la verità sulla mia bimba, ma invece di offrirmi sostegno e incoraggiamento, mi ha suggerito di eliminare il nostro bambino. Le ho detto il suo nome, e lei ci risposto domandandoci nuovamente se avessimo capito quanto sarebbe stata bassa la qualità della nostra vita con una bambina affetta da sindrome di Down. Ci ha poi consigliato di riconsiderare la nostra decisione di proseguire la gravidanza.

Dopo quella prima visita, abbiamo avuto paura di rivederla. Ha reso quasi insopportabile il momento più difficile della mia vita, perché non mi ha mai detto la verità: la mia bambina era perfetta.

Non sono arrabbiata. Non sono amareggiata. Sono soltanto triste. Sono triste perché i piccoli cuori pulsanti che vede ogni giorno non la mettono in soggezione. Sono triste perché il miracolo di quell’intreccio di piccole dita delle mani e dei piedi, di polmoni, di occhi e di orecchie non la porta a riflettere. Sono triste perché era davvero nel torto, quando ha detto che una bambina con sindrome di Down avrebbe abbassato la qualità della nostra vita. E mi si spezza il cuore all’idea che anche oggi stesso lei possa aver detto una cosa del genere a una madre. Ma sono ancora più triste perché non avrà mai il privilegio di conoscere mia figlia Emersyn.

Perché, vede, Emersyn non ha soltanto arricchito la qualità della nostra vita, ma ha anche toccato il cuore di migliaia di persone. Lei ci ha dato uno scopo e una gioia che è impossibile esprimere. Lei ci ha donato più risate, un sorriso più grande e baci più dolci di quanto noi abbiamo mai conosciuto. Ha aperto i nostri occhi alla vera bellezza e all’amore puro.

La mia preghiera è dunque che nessun’altra mamma debba passare attraverso quello che io ho subìto. La mia preghiera è che, anche lei, possa vedere vera bellezza e amore puro in ogni ecografia.

E infine la mia preghiera è che, la prossima volta nel vedere una bambina affetta da sindrome di Down amorevolmente nascosta nel grembo di sua madre, lei possa guardare la mamma negli occhi e vedere me, dicendole poi la verità: “Vostra figlia è perfetta”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE