Non avere la capacità fisica di tirarmi su i capelli e di arrotolarli una, due, tre volte con un elastico è stato qualcosa di più un semplice fastidio; mi ha fatto sentire stranamente impotente nei confronti della vita in generale. Cosa mi aveva provocato questo incidente? Quando il medico mi ha detto che la mia convalescenza sarebbe durata un anno o più, sapevo che avrei dovuto sentirmi incoraggiata e grata per il fatto che il recupero fosse imminente, e invece mi sono sentita debole e priva di controllo. Dovevo chiedere ad altri di tagliarmi il cibo. Avevo bisogno di aiuto per mettermi il cappotto. Non riuscivo a portare la spesa. La mia coda di cavallo incarnava tutto questo, forse perché questa acconciatura è uno dei primi modi in cui una ragazzina dice “Sono una forza indipendente con cui fare i conti!”
Ho ricordato la competenza e la fiducia che ho provato quando ho imparato a farmela alle elementari. Avevo finalmente abbandonato il taglio da folletto che mia madre preferiva scoprendo la gioia di acconciature più lunghe.
Sono passata dagli elastici con le palline colorate a quelli minimalisti che usavo alle medie, e poi alle matite infilate nei capelli al liceo. Più erano lunghi i capelli, più sembrava semplice raccoglierli in un modo che colpiva.
In seguito, il semplice fatto di indossare un elastico intorno al polso diceva che ero pronta all’azione. Mi sentivo nuda senza un elastico come braccialetto. Per me è diventato l’equivalente femminile del tirarsi su le maniche prima di mettersi al lavoro. Tirarmi su i capelli, togliermeli dalla faccia e legarli in una coda di cavallo alla “Pronti alla battaglia!” mi dava energia. A lavoro, affrontare una situazione complicata significava per prima cosa tirarmi su i capelli – anche se quello che avevo davanti era lo schermo di un computer e non un rivale di kickboxing. Avere a disposizione un elastico per farmi una coda di cavallo significava che non avevo paura di sporcarmi e di fare il lavoro. Non avere un elastico a disposizione poteva provocarmi un senso di disperazione. Imploravo alle amiche degli elastici come i fumatori accaniti implorano le sigarette.