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Come non crescere dei figli bulli? Ecco i 12 errori più comuni dei genitori

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© UFV

LaFamilia.info - pubblicato il 07/06/16

Attenzione a quello che dite....

Il bullismo può iniziare ad essere promosso involontariamente nella tranquillità della propria casa, con i commenti mordaci, spregiativi o ingiuriosi che i genitori fanno davanti ai figli parlando di altre persone.

Commenti di questo tipo in genere promuovono nei figli xenofobia, razzismo, intolleranza, abuso di forza, discriminazione, scherno per l’aspetto fisico o l’immagine… Da qui, basta un piccolo passo per scatenare la scintilla del bullismo.

I genitori devono comprendere che i loro commenti e le loro azioni o gli atteggiamenti spregiativi o aggressivi hanno conseguenze dirette sul comportamento dei loro figli.

Ecco alcuni modi in cui i genitori possono promuovere il bullismo nei propri figli:

  1. Quando criticano le vittime del bullismo dicendo “Avranno fatto qualcosa”, “Non sanno neanche difendersi”…
  2. Quando criticano le persone pacifiche e che non vogliono attaccare briga: “Sono dei codardi, permettono che tutti facciano ciò che vogliono, non impongono la propria autorità”.
  3. Quando criticano tutto ciò che riguarda inclusione, flessibilità, generosità, comprensione, carità, rispetto…
  4. Quando criticano affermando che gli altri fanno tutto male, mentre loro fanno tutto bene.
  5. Quando criticano con espressioni facciali o con il linguaggio corporeo, indicando il fastidio di stare con qualcuno che non va loro a genio.
  6. Quando criticano i professori che puniscono i responsabili del bullismo.
  7. Quando criticano in modo spietato altri familiari o amici comuni per via delle loro spese o delle loro entrate, della situazione economica, dei problemi familiari…
  8. Quando criticano in modo da ferire o ridicolizzare gli articoli d’opinione, le notizie o le persone nei mezzi di comunicazione.
  9. Quando criticano in modo perverso, attentando contro l’autostima e la dignità di altre persone, con frasi come “Non valgono niente”, “Per quanto si possano sforzare non ci riusciranno mai”, “Non vale neanche la pena che ci provino”, “Non sono capaci”, “Per colpa loro siamo in questa situazione”.
  10. Quando criticano negativamente tutto ciò che accade, esprimendo intolleranza nei confronti di ciò che è diverso o sconosciuto.
  11. Quando criticano gruppi diversi da loro per fede, razza, etnia, colore, situazione economica o culturale, salute…
  12. Quando criticano soprattutto ciò che si sente o si vede in televisione, in determinati programmi, senza esercitare il diritto di cambiare canale.

Il seme dell’odio può iniziare ad essere gettato anche in casa, perché quando i figli arrivano ad avere potere, in gruppo o da soli, contro una persona diversa, torna loro in mente il ricordo delle ingiurie pronunciate dai loro genitori su determinate persone, quasi sempre indifese o in minoranza.

Ricordiamo che i genitori devono essere per i figli modelli di virtù. Per questo è importante esaminare la propria condotta ed evitare tutto ciò che può influire negativamente sui figli.

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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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