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Gaudí massone? Assolutamente no!

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Salvador Aragonés - pubblicato il 06/06/16

I segreti dell'“architetto di Dio” in una nuova biografia

Non è vero che l’architetto Antoni Gaudí era massone. Consta che non lo era e nessuno può documentare il contrario. Lo spiega lo scrittore e ingegnere Josep Maria Tarragona i Clarasó (Barcelona, 1957) nella sua ultima biografia, Gaudí, el arquitecto de la Sagrada Familia.

Tra le altre curiosità che appaiono nel libro, il fatto che Gaudí non fosse uno “zitellone” – ebbe cinque fidanzate, ma le sue relazioni non finirono mai in un matrimonio, e due delle donne interessate entrarono in convento – e che il grande scultore Subirats, autore delle rappresentazioni della Passione nel tempio della Sagrada Familia, distorse il progetto di Gaudí.

Gaudí ha vissuto nell’“età dell’oro” della Chiesa in Catalogna, il XIX secolo, quando fiorivano grandi santi e fondatori…

Sì, nella seconda metà del secolo. Incontriamo, tra gli altri, padre Antonio María Claret, il vescovo Josep Torres i Bages, Jaime Balmes, Enric d’Ossó, Josep Manyanet, Rosa Moles, Domingo Sol. Gaudí si è mosso in quell’ambiente, ed era sicuramente un grande amico di Torres i Bages.

Questo è il suo secondo libro biografico su Gaudí, dopo il primo scritto qualche anno fa. Questo testo è quello definitivo?

Di definitivo in una biografia non c’è nulla, ma alla presentazione del testo nella cripta della Sagrada Familia si è detto così. Il libro è una visione completa di Gaudí.

Dal mio libro del 1999 sono trascorsi 16 anni, e in questo lasso di tempo ho corretto alcuni errori e mi sono documentato meglio, sottolineando gli aspetti importanti della vita di Gaudí.

Gaudí è sempre stato presentato come un uomo solitario, uno “zitellone”. Lo era davvero?

No. Gaudí avrebbe voluto sposarsi e formare una famiglia, ma le donne lo hanno respinto.

Non ha avuto successo con il gentil sesso…

Ho prove del fatto che Antoni Gaudí voleva sposarsi con cinque donne, ma in nessun caso si è arrivati all’altare. Una è stata un amore giovanile, una ragazza francese, altre lo hanno respinto, e due di loro hanno preferito il convento e la vita religiosa a condividere la propria esistenza con lui.

Delle cinque, solo una è stata promessa di Gaudí, ma poi tutto è finito perché la ragazza è entrata tra le religiose di Gesù e Maria. Si dà il caso che Gaudí abbia realizzato l’altare del convento di Gesù e Maria prima di Barcellona e poi di Tarragona.

Nella sua biografia, presenta Gaudí, soprattutto nella maturità, come un uomo molto religioso, che pensava all’arte partendo da una dimensione religiosa. Si può comprendere Gaudí senza tener conto della sua religiosità?

Direi che le opere di Gaudí non si possono comprendere appieno senza conoscere la religiosità dell’autore. Le chiavi della sua arte e della sua estetica le ha trovate nella sua religiosità, non c’è dubbio.

È stato davvero, come si dice, “l’architetto di Dio”?

Lo definì così, “l’architetto di Dio” (L’Arquitecte de Déu), il sacerdote Josep Trens, autore del necrologio di Antoni Gaudí pubblicato sul quotidiano di Barcellona La Publicitat, l’11 giugno 1926.

Alla sua morte arrivò un telegramma di condoglianze di papa Pio XI. È una definizione corretta, perché Gaudí ha avuto un impegno costante nel portare avanti il tempio espiatorio della Sagrada Familia, costruito solo con le donazioni del popolo.

Non gli importava quanto ci avrebbe messo per costruirlo, perché diceva “Il mio cliente non ha fretta”. Il suo “cliente” era Dio.

Gaudí era già famoso in vita, ma niente a che vedere con la fama di cui gode oggi…

Gaudí era conosciuto a livello internazionale già da vivo, ma solo nell’ambito dell’architettura. Non è una scoperta turistica, perché era un genio e così era considerato quando era vivo.

Gaudí era non “solo” un architetto, ma un artista: dirigeva progetti che erano opere d’arte, seguendoli nell’ideazione e nella realizzazione.

Lavorava con vetrai, pittori, scultori, falegnami, gessai e fabbri che erano artisti, perché quello che usciva dalla testa di Gaudí era un insieme artistico.

Allo stesso modo, erano e sono artisti Michelangelo, Picasso e Goya. Gaudí è in prima fila tra i grandi artisti mondiali che hanno modellato la storia.

Si credeva un genio?

Sì. Per questo nei suoi studi di architettura abbandonava determinate commissioni perché non gli apportavano niente; le riteneva una perdita di tempo. Ma ripeto, la sua fama mondiale, a livello di gente comune, è arrivata dopo. Oggi Gaudí è considerato un genio dell’arte plastica.

La Sagrada Familia ha ricevuto delle critiche rivolte allo scultore Josep Maria Subirats, che modellò le sculture del portale della Passione. Rispondono al criterio di Gaudí?

Il portale della Passione è il più creativo di Gaudí, ed è stato realizzato da due dei suoi principali discepoli: Francesc de Paula Quintana e Isidre Puig i Boada.

Il portale è splendido, ma le sculture affidate a Josep Maria Subirats non sono fedeli allo stile di Gaudí.

Subirats era un grande scultore, e per questo gli vennero affidate le figure della Passione, ma modificò la disposizione e quindi fraintese il messaggio previsto da Antoni Gaudí nel suo progetto.

Parliamo di una questione riemersa poco tempo fa: in alcune dichiarazioni, l’allora sindaco di Barcellona, Joan Clos, ha detto che Antoni Gaudí era massone…

Non è vero. Gaudí non è mai stato massone, né all’inizio della sua vita artistica, né alla fine.

È vero che all’inizio aveva parecchi contatti con artisti, politici e amici degli ambienti massonici di Reus, molti dei quali sostenitori della Rivoluzione di Settembre (La Gloriosa, 1868-1874), guidata dal generale Prim, che era di Reus ed era massone.

Gaudí, però, non lo è mai stato, assolutamente. All’epoca le logge non erano segrete come nel periodo di Franco. Tutti sapevano chi erano e dove si trovavano i massoni.

Lei è uno degli iniziatori della causa di beatificazione di Antoni Gaudí. A che punto è?

La Sagrada Familia è un tempio espiatorio consacrato come basilica da Benedetto XVI nel 2010 in occasione del suo viaggio a Santiago e Barcellona.

Il papa emerito ha lodato varie volte la religiosità che impregnava l’opera di Gaudí, soprattutto la Sagrada Familia. In quell’occasione, il papa ha promosso l’opera della commissione istituita per la beatificazione di Gaudí.

La causa perché sia dichiarato venerabile è già in fase molto avanzata. Per la sua beatificazione manca un miracolo.

Queste le parole di Benedetto XVI nella sua omelia nella Sagrada Familia di Barcellona: “(Gaudí) collaborò in maniera geniale all’edificazione di una coscienza umana ancorata nel mondo, aperta a Dio, illuminata e santificata da Cristo. E realizzò ciò che oggi è uno dei compiti più importanti: superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come Bellezza”.

È “l’architetto di Dio”.

Compra qui il libro Gaudí, el arquitecto de la Sagrada Familia.Una biografía breve (Torsimany Books)

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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