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Gli 8 contributi di un cristiano al mondo

pace

Catholic Link - pubblicato il 25/05/16

Ecco come poter dare il vostro contributo al mondo, con coerenza, fede autentica e con le vostre opere

La caratteristica che distingue un cristiano da una persona di altra confessione religiosa è l’amore vero. Consiste nel sentirsi profondamente amati da Dio ed amare Lui sopra ogni altra cosa. Da questo approccio verso la vita derivano altre caratteristiche, quali il perdono, la speranza, la fede, la verità, ecc. La Preghiera semplice, attribuita erroneamente a san Francesco d’Assisi, ci aiuta a riflettere sulla grande ricchezza che c’è nel credere in Dio. Ricchezza che ci rende in grado di illuminare il mondo, scacciando le tenebre con la luce autentica di Gesù Cristo.

Mostra 8 modi in cui un cristiano può dare il suo contributo al mondo, con coerenza, con fede autentica e con le sue opere:

1. Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore

“Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” – Matteo 5:44

pace

In mezzo alle guerre, ai conflitti armati tra paesi fratelli, nella solitudine interiore, nella depressione, nei problemi economici, l’amore è la luce che scaccia via le tenebre e porta pace e stabilità. Ma chi può portare amore nella nostra vita? L’unico è Gesù Cristo. Solo in Lui possiamo amare pienamente. Ma anche il cristiano che è in Lui possiede la facoltà di trasmettere questo amore, perché “chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio” (1 Giovanni 4:7). La prossima volta che percepisci odio, non smettere di diffondere l’amore di Dio. Sarà Lui stesso a intervenire e dissolvere le tenebre del maligno.

2. Dove è offesa, ch’io porti il Perdono

aiuto

“E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai” – Luca 17:4

Amici che si imbrogliano, coppie che sono infedeli, fratelli che si allontanano, coniugi che divorziano, ecc. A tutto questo c’è una soluzione: il perdono. Il perdono ha bisogno di comunicazione, ecco perché Gesù si è fatto carne, in modo da comunicare il suo amore, perdonarci e guidarci verso la salvezza. Ti chiedo: il perdono si è fatto carne dentro di te? Se non hai ancora perdonato chi ti ha offeso, non preoccuparti, sei ancora in tempo per farlo. C’è sempre tempo per perdonare. Non dimenticare, concentrati prima sulla comunicazione e poi sul perdono, e vedrai che le cose dentro di te cambieranno drasticamente.

3. Dove è discordia, ch’io porti l’Unione

“Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!” – Salmo 132:1

amore

La discordia è nemica della concordia. La sua etimologia è chiara: “cuori separati”. È normali avere opinioni diverse, ma non è normale quando i cuori si allontanano (spesso per delle motivazioni futili). Sembra che la nostra società promuova la divisione, persino i social network vi contribuiscono, se usati male, perché quando qualcuno mi infastidisce posso semplicemente eliminarlo dai miei contatti, dalla mia vita. Un cristiano non agisce in questo modo, ma porta armonia e unità dove non c’è. Il cristiano unisce il cuore degli uomini per renderli uno in Cristo. “Un solo corpo e un solo spirito” (Efesini 4:4).

4. Dove è errore, ch’io porti la Verità

“Consacrali nella verità. La tua parola è verità” – Giovanni 17:17

correzione

L’errore di porta ad avvicinarci alle tenebre. Così come l’odio genera guerra, nello stesso modo l’errore genera confusione. Ti senti confuso e non sai cosa fare? C’è qualche errore nella tua vita. E quindi qual è la soluzione? Semplice: la verità. È qual è la verità? Ponzio Pilato ha posto questa stessa domanda a Gesù, 2000 anni fa. E Gesù gli aveva dato la risposta poco prima: “Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce” (Giovanni 18:37). Gesù ci dice: “Io sono la via, la verità e la vita” (Giovanni 14:6). Se lo ascoltiamo, se lo riceviamo, saremo condotti verso la verità. Altrimenti, come spesso accade, resteremo impantanati negli errori e nelle conseguenti tribolazioni.

5. Dove è dubbio, ch’io porti la Fede

“La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono” – (Ebrei 11:1)

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Con la relatività sembra che tutto il mondo metta in dubbio persino le cose più essenziali. Viviamo sommersi da interrogativi a cui né la scienza né l’esperienza possono dare una risposta. Hai pensato quindi di avere un po’ di fede nella tua vita? La fede è certamente un dono che Dio concede a chi Lui desidera, ma possiamo richiederla tutti. La tipica frase “mi basto a me stesso, non ho bisogno della fede” è un errore enorme! Cos’hai tu che ti fa prescindere dagli altri, da Dio? Molto ego e poca umiltà! E chi è umile sa che non gli basta se stesso, che ha bisogno degli altri e di Dio. Rendersi conto di questo può essere l’inizio di un cammino di fede che ti porterà a dissipare tutto il dubbio presente nella tua vita.

6. Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza

“Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella sua parola” – Salmo 129:5

misericordia

Depressione, dipendenze, crisi, problemi famigliari, morali, sociali, economici… per tutto questo si ricorre sempre allo psicologo, alla scienza. E Dio? Può Dio aiutarci a sanare la nostra anima, a cambiarci? Ovviamente sì! La virtù teologica della speranza, che tendiamo a ricordare e richiedere in misura ridotta, esiste proprio per questo. È una virtù che ci fa confidare in Dio di fronte alle tribolazioni e alle difficoltà della vita. Potranno esserci mille conflitti, ma con lo scudo della speranza niente di tutto ciò potrà privarci della speranza di Dio.

7. Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce

“Voi siete la luce del mondo… risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” – Matteo 5:14,16

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L’immagine delle tenebre evoca oscurità, desolazione, tristezza e paura. Invece l’immagine della luce ci riempie di vita, ci aiuta a vedere bene e a distinguere gli oggetti e i colori che circondano. Che accadrebbe se vivessimo sempre nell’oscurità? Non potremmo fare nulla. Abbiamo bisogno della luce! E ugualmente tutti quanti noi abbiamo bisogno di Dio, che è la vera luce. Chi ha Dio nella sua anima è capace di portare luce in un mondo immerso nell’oscurità della ricerca estrema di piacere, nell’oscurità dell’egoismo, nell’oscurità dell’avarizia, ecc. Questa luce di Cristo è senza dubbio fondamentale al giorno d’oggi, e non possiamo permettere che si spenga la fiamma che è in noi.

8. Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia

“Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi” – Filippesi 4:4

consiglio

La tristezza non è né positiva né negativa, di per sé. A seconda della situazione può aiutarci o scoraggiarci. Una tristezza eccessiva non è mai buona. Un cuore che è innamorato di Gesù, della sua Parola, della sua Missione, non ha motivo di vivere nella tristezza. San Paolo si è reso conto di questo e ha esortato i Filippesi affinché fossero rimasti sempre allegri nel Signore, perché Lui è la nostra gioia assoluta. L’innamorato non sarà mai triste, se non quando l’amata è lontana; qualcosa di molto simile avviene a noi cristiani, che siamo sempre allegri quando viviamo nell’amore di Dio perché abbiamo solo da guadagnare e Gesù non lascerà mai la nostra vita.

Questi sono alcuni apporti che possiamo portare nella società. Noi cristiani abbiamo un tesoro inestimabile nel vaso d’argilla del nostro cuore. Basta prendersi un po’ di tempo per trovare quanto di bello Dio ha posto dentro noi.

Amore, perdono, armonia, verità, fede, speranza, luce ed allegria. Chiediamo al Signore questi otto doni, affinché possiamo essere ciò che Dio vuole che noi siamo: discepoli autenticamente innamorati della sua Persona, della sua Parola e della sua Missione.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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