Santa Sede e Stato Città del Vaticano stanno indagando sulle attività riconducibili all’imprenditore romano Angelo Proietti e hanno sottoposto a sequestro «tutte le risorse finanziarie interessate». Dall’avvio delle indagini, le autorità competenti di Santa Sede e Stato Città del Vaticano hanno «richiesto la collaborazione e scambiato informazioni» con le autorità italiane, secondo le norme e i protocolli d’intesa in vigore. Infine nello Stato della Città del Vaticano «è attualmente in corso un procedimento penale e le autorità competenti stanno valutando anche l’esistenza di eventuali danni nei confronti di enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano». Lo dice un comunicato della Sala stampa vaticana a proposito di notizie pubblicate dalla «stampa italiana» circa il fallimento della ditta «Edil Ars». Proietti è ai domiciliari dal 19 scorso per bancarotta fraudolenta.
«A proposito delle notizie apparse sulla stampa italiana negli ultimi giorni in merito alla vicenda del fallimento della ditta “Edil Ars” e del procedimento a carico dell’imprenditore Angelo Proietti – è scritto nel comunicato della Sala stampa vaticana – si mette in rilievo che: 1) le competenti autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno avviato le indagini stabilite dall’ordinamento vaticano nel 2013, dando seguito a segnalazioni di attività sospette riconducibili al Proietti, sottoponendo a sequestro tutte le risorse finanziarie interessate. 2) Dall’avvio delle indagini le autorità competenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno richiesto la collaborazione e scambiato informazioni con le competenti autorità italiane, secondo quanto stabilito dai rispettivi ordinamenti e i “Protocolli d’intesa” in vigore. 3) Nello Stato della Città del Vaticano è attualmente in corso un procedimento penale e le autorità competenti stanno valutando anche l’esistenza di eventuali danni nei confronti di enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano», conclude la nota.
Nella vicenda dell’imprenditore romano Angelo Proietti, ha sottolineato il portavoce vaticano Federico Lombardi, la «iniziativa delle autorità competenti vaticane è precedente» all’arresto dell’imprenditore in Italia, «e le autorità italiane ne hanno preso atto», inoltre «c’è collaborazione con lo Stato italiano, si collaborava e si continua a collaborare». Padre Lombardi lo ha precisato ricordando che circa la Edil Ars in Vaticano «c’erano state segnalazioni di operazioni sospette, sono stati sequestrati i beni, sono in corso scambi con le autorità italiane e vaticane a tutti i livelli, è tutto il sistema vaticano – ha rimarcato il Gesuita – che sta funzionando correttamente anche di fronte un procedimento penale».