Quanto sapete della Cappella Sistina? Sapevate, ad esempio, che all’inizio era la cappella privata delle élites della Chiesa? La Cappella, che attira ogni anno 5 milioni di visitatori, non è solo una tappa obbligata in un tour della storia dell’arte in Italia, ma anche una storia vivente della Chiesa e delle sue influenze, che spaziano da cambiamenti globali e geopolitici a piccoli feudi personali. Questo intervento della storica dell’arte Elizabeth Lev sottolinea l’evoluzione della Cappella in tre stadi.
L’intervento, pronunciato a Ginevra nel dicembre scorso e della durata di 17 minuti, è una lezione di storia dell’arte breve ma completa, arricchita da straordinarie fotografie della Cappella.
Se avete fretta, andate subito al punto 8:50, in cui la Lev parla della collocazione di Eva, il dettaglio che le ha fatto capire che “questa rappresentazione del dramma umano ha sempre riguardato uomini e donne – al punto che il centro esatto, il cuore del soffitto, è la creazione della donna, non di Adamo”. La rappresentazione di Eva, la cui mano si stringe intorno al braccio di Dio, è un dettaglio che l’osservatore distratto potrebbe perdersi senza la spiegazione della storica dell’arte.
L’alleanza storica di papa Giulio II e Michelangelo e la loro visione artistica condivisa spiega perché la Cappella Sistina sarà probabilmente sempre molto importante: osservando le storie intricate dipinte da Michelangelo, ci interroghiamo sul nostro piccolo ruolo nel lungo dramma umano. Ci chiediamo come vediamo noi stessi nel contesto della storia e nell’evoluzione della Chiesa. Ci chiediamo: “Come vogliamo vivere la nostra vita?”
Come conclude la Lev, “la Cappella Sistina ci costringe a guardare come in uno specchio. Chi sono io in questo dipinto? Sono uno della folla? Sono il tizio ubriaco? Sono l’atleta? E mentre lasciamo questo porto di bellezza edificante, siamo ispirati a porci le domande più importanti della vita: chi sono, e che ruolo ho nel grande teatro della vita?”
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]