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Unioni, Galantino: necessaria la compresenza maschile-femminile

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Vatican Insider - pubblicato il 21/05/16
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Sinodo famiglia 

Nella coppia che vuole formare una famiglia deve esserci «la necessaria compresenza del maschile e del femminile». Lo ha ribadito monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, al simposio dei docenti di teologia  

promosso oggi a Monteporzio Catone (Roma) dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia sull’esortazione apostolica Amoris Laetitia. 

«L’Esortazione – ha detto Galantino, secondo quanto riferisce il Sir – non può non richiamare il senso del matrimonio come riferito esclusivamente al rapporto uomo/donna». Richiamando le pagine che Papa Francesco dedica al tema, il segretario Cei osserva: «Senza indulgere ad alcuna forma di omofobia, qui si ribadisce con la necessaria chiarezza che, se le parole devono avere un senso e non trasformarsi in pietre-pericoli per la società e le persone, alla coppia che forma una famiglia e che celebra il matrimonio non si può non riconoscere la necessaria compresenza del maschile e del femminile e non solo a causa della procreazione, ma per lo stesso significato unitivo, fra vere e proprie alterità, che il matrimonio significa ed esprime». 

Galantino, parlando del documento del Papa sull’amore e il matrimonio, ha messo in evidenza anche «una rinnovata, anche se certamente non inedita, concezione della sessualità, in continuità con la dottrina che le attribuisce il duplice significato unitivo e procreativo». 

«La stabilità del nucleo familiare e in particolare dell’amore coniugale è affidata non più al controllo sociale ed economico, bensì alla libertà e alla coscienza delle persone», ha detto sempre il segretario generale della Cei parlando dei temi della Esortazione del Papa Amoris Laetitia. Galantino ha spiegato, riferisce il Sir, che «la riflessione del Sinodo e la cristallizzazione» che ce ne offre l’esortazione di Papa Francesco «guarda alla coscienza, come al luogo in cui si gioca la persona con la maturazione delle proprie scelte». Libertà e coscienza come «scommessa che bisogna giocare, perché l’evangelo possa incontrare le donne e gli uomini del nostro tempo ed abitare i loro vissuti». Su questo orizzonte è possibile «un’autentica fedeltà, su cui fa perno l’indissolubilità del matrimonio». 

La nuova «e sempre più profonda percezione dell’identità e del ruolo della donna nella Chiesa e nella società» è un altro «epocale mutamento» ravvisato dal segretario Cei. Un tema che richiede riflessione, approfondimento e formazione «in un contesto in cui domina la confusione e l’equivoco», come ad esempio «si è manifestato nei media, soprattutto nostrani, a proposito delle espressioni pronunziate dal Papa in occasione dell’udienza alle superiore delle religiose». «Non vorremmo – il monito di Galantino – che nello stesso ambito teologico ed ecclesiale si alimentassero equivoci e confusioni, che risulterebbero dannosi per la stessa causa della partecipazione della donna alla vita della Chiesa e della società». 

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