Suggerimenti di un santo per essere santi
- Non commettere per niente al mondo alcun peccato, neanche veniale, con piena consapevolezza, né alcuna imperfezione.
- Cercare di procedere sempre alla presenza di Dio, in base alle cose che si fanno.
- Non fare né dire nulla di importante che Cristo non avrebbe potuto fare o dire se si fosse trovato nelle condizioni in cui ci troviamo e avesse avuto l’età e lo stato di salute che abbiamo noi.
- Cercare in tutte le cose il massimo onore e la massima gloria di Dio.
- Non abbandonare per nessuna occupazione la preghiera mentale, che è il cibo dell’anima.
- Non omettere l’esame di coscienza con il pretesto delle proprie occupazioni, e fare qualche penitenza per ogni mancanza commessa.
- Pentirsi molto per qualsiasi momento di cui non si è approfittato o che sia trascorso senza amare Dio.
- In tutte le cose, grandi e piccole, avere Dio come fine, altrimenti non si crescerà in perfezione e merito.
- Non mancare mai alla preghiera, e quando si sperimentano aridità e difficoltà perseverare in essa proprio per questo, perché Dio spesso vuole vedere cosa c’è nell’anima, e questo non si prova facilmente né con piacere.
- Scegliere sempre il luogo più basso e l’ufficio più infimo.
- Non intromettersi mai nelle cose di cui non si è stati incaricati, né discutere su qualcosa anche se si ha ragione. Per quanto riguarda le cose che sono state ordinate, non pensare di fare ciò a cui una buona analisi mostra che nulla obbliga.
- Non occuparsi delle cose altrui, siano esse buone o cattive, perché oltre al pericolo di peccare questa occupazione provoca distrazione e rende lo spirito meschino.
- Cercare sempre di confessarsi con una profonda conoscenza della propria miseria e con sincerità cristallina.
- Anche se le cose che si devono fare per dovere e ufficio diventano difficili e noiose, non scoraggiarsi, perché non sarà sempre così, e Dio (…) farà sentire in breve il bene e il guadagno ottenuto.
- Ricordare sempre che tutto ciò che succede, favorevole o avverso, viene da Dio, per non cadere da un lato nella superbia e dall’altro nello scoraggiamento.
- Ricordare sempre che siamo qui solo per essere santi, e non permettere quindi che nell’anima regni ciò che non porta alla santità.
- Cercare sempre di rendere più felici gli altri che se stessi, e in relazione al prossimo non provare invidia né senso di predominio. Questo, però, va inteso in base a ciò che si adegua alla perfezione, perché Dio non è felice se non si antepone ciò che gli è gradito al beneplacito degli uomini.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]