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Run4Dignity: il Pime fa correre il mondo

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Vatican Insider - pubblicato il 19/05/16
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«Ci servono le tue scarpe da tennis per far correre il mondo». È l’appello che il Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) nell’anno olimpico lancia al mondo degli sportivi attraverso una campagna intitolata Run4Dignity. Obiettivo: raccogliere scarpe da tennis nuove o comunque in buono stato per sostenere progetti con i ragazzi in Brasile, Guinea Bissau e Myanmar, tre Paesi dove operano i missionari dell’istituto. La campagna avrà il suo momento centrale da venerdì 20 a domenica 22 maggio quando a Milano, la sede del Pime in via Mosé Bianchi 94, ospiterà Tuttaunaltrafesta, l’annuale fiera del commercio equo e dell’economia solidale promossa dai missionari. 

L’invito rivolto agli sportivi è quello di presentarsi con un paio di scarpe da tennis da donare, che saranno o inviate direttamente in missione o rivendute nei mercatini dell’usato in Italia, destinando i proventi ai progetti del Pime. Sono già oltre duemila le scarpe raccolte grazie all’impegno di scuole, società sportive dilettantistiche, ma anche di atleti di fama internazionale e personaggi dello spettacolo. Tra le adesioni più significative quelle di Fabrizio Donato – medaglia di bronzo nel 2012 alle Olimpiadi di Londra nel salto triplo ,- della maratoneta Valeria Straneo, dei marciatori Eleonora Giorgi e Matteo Giupponi, tutti atleti che si stanno preparando per le Olimpiadi di Rio de Janeiro. 

Tra le realtà che verranno sostenute attraverso l’iniziativa ci sono diciannove scuole rurali in Guinea Bissau dove suor Alessandra Bonfanti, delle Missionarie dell’Immacolata, promuove l’accesso all’istruzione per le bambine. «Ai nostri ragazzi e ragazze abbiamo spiegato che cosa sta succedendo – racconta -, abbiamo parlato delle Olimpiadi che la maggior parte di loro non conosce, e di come anche noi possiamo partecipare a questa corsa ma con una meta ben precisa». In Brasile, invece, ad essere coinvolto è il centro Nossa Senhora das Gracas nella diocesi di Parintins in Amazzonia. «Per tutti i ragazzi del centro – spiega il vescovo monsignor Giuliano Frigeni – l’attività sportiva è molto importante: li aiuta a volersi più bene ma anche ad aprirsi all’incontro con l’altro, a gioire per le vittorie e ad accettare le sconfitte. Lo sport inoltre è una delle leve più importanti che abbiamo per tenere i ragazzi occupati, lontani dalla strada e dai problemi di traffico di droga e di prostituzione che affliggono questo quartiere come molti altri nelle città del Brasile». In Myanmar infine l’aiuto andrà all’ong New Humanity, sostenuta dal Pime, che in questo Paese da poco uscito dall’isolamento si occupa di sviluppo agricolo e sostegno alle famiglie, con un’attenzione particolare ai ragazzi disabili. 

Tutte storie di solidarietà da una parte all’altra del mondo che in questo fine settimana al Pime di Milano sarà possibile conoscere da vicino a Tuttaunaltrafesta (www.tuttaunaltrafesta.it), tre giorni scanditi da stand, testimonianze di missionari, musica e tanti laboratori per raccontare il mondo anche ai più piccoli. 

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