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Perché abbiamo bisogno dello Spirito Santo

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Zvonimir Atletic/Shutterstock

padre Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 19/05/16

Dio non ci avrebbe dato un dono inutile, no?

Qual è il regalo più improbabile che abbiate mai ricevuto? Ho un amico che ha ricevuto un set per sale e pepe a forma di cameriera e maggiordomo. Quando si usavano, suonavano il classico di Elvis Presley Love Me Tender.

Penso ai doni fuori luogo perché sabato abbiamo almeno riconosciuto, se non celebrato a dovere, la solennità della Pentecoste. Possiamo davvero celebrare il dono di un regalo che non comprendiamo? Possiamo dire davvero: “Lo Spirito Santo è grande! Non potrei vivere senza! A volte lo uso anche cinque volte al giorno!”? Perché vale la pena di celebrare il dono dello Spirito Santo?

Abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché la vita è difficile; abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché la vita è splendida. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché siamo poveri peccatori; abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché dobbiamo essere santi. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché siamo sciocchi; abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché dobbiamo essere saggi. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché viviamo come orfani; abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché siamo eredi adottati di un Regno. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché viviamo nell’oscurità; abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché siamo chiamati ad essere la luce del mondo.

Abbiamo una scelta. Possiamo rispondere allo Spirito Santo con un “Grazie” frettoloso a Dio per un “dono” apparentemente inutile o possiamo ammettere che abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché siamo circondati di esseri umani come noi, persone che può sembrare che agiscano quasi come demoni e quasi come angeli. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo perché possiamo trascinarci a vicenda all’Inferno o spingerci l’un l’altro per unirci al lungo pellegrinaggio verso il Cielo. Possiamo offrire sentite lodi per lo straordinario dono dello Spirito Santo – il respiro, il fuoco e la pace di Dio che possono portarci da questa vita alla prossima. Possiamo essere buoni amministratori della grazia straordinaria dello Spirito Santo dando in dono al nostro prossimo quello che abbiamo ricevuto come dono da Dio.

Come sarebbe la nostra vita, come individui e come comunità, se vivessimo nello Spirito? E come lo sapremo? Come sapremo se viviamo nella carne o nello Spirito? Un segno sicuro del fatto che siamo nella carne e non nello Spirito è la mancanza di carità cristiana tra di noi. Mancare di carità cristiana, vivere nella carne, è una lussuria che non ci possiamo più permettere. Lo dico perché credo che stia arrivando la tempesta – la tempesta più devastante e duratura di ogni altra a memoria d’uomo.

Per essere pronti alle tempeste imminenti dobbiamo essere nello Spirito, e solo con lo Spirito possiamo essere uniti come membra del Corpo di Cristo. Noi cattolici abbiamo il peso e il privilegio di essere chiamati a una grande missione. Quando arriva la tempesta, dobbiamo tenere il fuoco acceso. Quando la tempesta infuria, dobbiamo assicurare che la luce della fede e la luce della ragione non si spengano.

Abbiamo bisogno dello Spirito Santo per poter trasmettere i doni della natura e della grazia alla generazione futura. Noi cattolici dobbiamo imparare a vivere insieme di modo che anche durante le tempeste sapremo come offrire acqua viva per il Battesimo e acqua pulita da bere, come offrire sia il Pane Vivente del Cielo che il pane quotidiano realizzato con le nostre mani e come offrire speranza e guarigione a chi è ferito nel corpo e nell’anima.

Con lo Spirito Santo possiamo vivere insieme di modo da poter mettere in pratica prontamente le opere di misericordia corporale e spirituale, di modo che nessuno tra noi sia mai non amato, non istruito o non nutrito. Consacrati dallo Spirito Santo, possiamo imparare a vivere insieme per diventare una comunità in cui corpo e anima possano essere al sicuro.

Come proveremo che Nostro Signore non ci ha offerto un dono inutile quando lo Spirito Santo è stato effuso sulla Chiesa? Potremo farlo se preghiamo, ci prepariamo e provvediamo. Preghiamo per un rilascio più profondo dello Spirito Santo dentro di noi. Prepariamoci a mettere in atto le opere di misericordia spirituale e corporale. Provvediamo alle necessità, alle debolezze e al potenziale del nostro prossimo. Se faremo questo, allora sapremo che il dono dello Spirito Santo non ci è stato dato invano.

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Padre Robert McTeigue, S.J.è membro della provincia del Maryland della Compagnia di Gesù. Docente di Filosofia e Teologia, ha insegnato nell’America Settentrionale e Centrale, in Europa e in Asia, ed è noto per le sue lezioni di Retorica ed Etica Medica. Ha una lunga esperienza di direzione spirituale, ministero di ritiri e formazione religiosa, e attualmente è impegnato nel ministero pastorale nelle parrocchie.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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