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Andare a Messa migliora la salute?

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ACI Digital - pubblicato il 19/05/16
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I risultati di uno studio dell’Università di HarvardSecondo uno studio pubblicato sull’edizione on-line della rivista Jama Internal Medicine, assistere agli offici religiosi riduce il rischio di morte.

In base a informazioni del quotidiano spagnolo ABC, un gruppo di ricercatori della Harvard Chan School of Public ha usato i dati statistici relativi a 74.534 donne che tra il 1992 e il 2012 hanno partecipato a un’inchiesta sulla salute delle infermiere.

Le donne hanno risposto ogni due anni a questionari sulla loro dieta, sullo stile di vita e lo stato di salute, e ogni quattro anni sulla propria partecipazione ai servizi religiosi.

Tra tutte le donne analizzate, 14.158 hanno dichiarato che andavano a Messa più di una volta a settimana, 30.401 almeno una volta a settimana e 17.872 mai.

Le donne che assistevano regolarmente alle celebrazioni religiose – per la maggior parte cattoliche o protestanti – soffrivano meno dei sintomi della depressione ed erano meno soggette a crisi d’ansia.

Oltre a questo, le infermiere che partecipavano alla Messa più di una volta a settimana avevano il 33% in meno di rischio di morire rispetto alle donne che non partecipavano mai agli offici religiosi.

Un dato interessante si riferisce anche alle donne che andavano a Messa una volta a settimana, che avevano il 27% in meno di rischio di morire per malattie cardiovascolari e il 21% in meno di rischio di soffrire di cancro rispetto alle altre.

Uno degli autori dello studio, il professore di Epidemiologia Tyler J. VanderWeele, ha sottolineato che “i benefici della partecipazione ai servizi religiosi sembrano essere collegati a un maggiore sostegno sociale, a un inferiore consumo di tabacco e a un minor rischio di soffrire di depressione, perché queste persone hanno una prospettiva più ottimista e speranza nella vita”.

Gli autori hanno precisato che le persone intervistate erano donne di razza bianca, di livello socio-economico simile e tutte infermiere professionali.

 

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]