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“I sacerdoti siano misericordiosi. Una croce senza Cristo non ha senso”

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Vatican Insider - pubblicato il 18/05/16
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“Parola ed esempio vanno insieme. E’ la chiamata di Gesù”. Mentre i pellegrini affollano San Pietro per l’Anno santo della misericordia, il Papa indica al clero il modello del confessore misericordioso. Ieri a Lesbo Francesco si è rivolto al mondo testimoniando accoglienza per i profughi in fuga dalla guerra. Oggi a San Pietro richiama l’attenzione sulla Chiesa, sul sacramento della confessione e sull’insostituibile funzione dei preti all’interno della comunità ecclesiale. Il centro simbolico e materiale della missione evangelizzatrice è il confessionale, quindi «per favore vi chiedo di essere misericordiosi, tanto misericordiosi». 

Francesco si è rivolto agli 11 nuovi sacerdoti che ha ordinato questa mattina celebrando messa nella basilica vaticana, con il vicario di Roma Agostino Vallini e i vescovi ausiliari della capitale. Gli undici diaconi provengono 9 dai seminari diocesani romani (Pontificio Seminario Romano Maggiore, Almo Collegio Capranica, Collegio Diocesano Redemptoris Mater, Seminario della Madonna del Divino Amore) e due da altri collegi. «Siete scelti, non dimenticate questo- ha scandito il Pontefice- Scelti: il Signore vi ha costituiti in loro favore non in mio favore. Abbiate sempre l’esempio del buon pastore per cercare di salvare sempre ciò che è perduto». E ha aggiunto: «Dispensate a tutti la parola di Dio che voi stessi avete ricevuto, fate memoria della vostra storia: del dono della parola tramite la mamma, la nonna e i catechisti”.  

Inoltre, avverte Jorge Mario Bergoglio, “leggete e meditate la Parole per credere ciò che avete letto e vivere ciò che avete insegnato» perché «Parola e esempio vanno insieme”. «Conoscete ciò che fate, imitate ciò che celebrate. Camminate con lui in novità di vita. Portate la morte di Cristo in voi stessi e camminate. Senza croce non troverete mai il vero Gesù e una croce senza Cristo non ha senso».  

Stamattina, poi, su Twitter ha evidenziato che “ogni vocazione nella Chiesa ha origine nello sguardo compassionevole di Gesù, che ci perdona e ci chiama a seguirlo”. Dall’altare di San Pietro la sua riflessione diventa esortazione paterna. «Per favore in nome di Gesù Cristo Signore e in nome della Chiesa vi chiedo di essere misericordiosi, tanto misericordiosi». Nella omelia il Pontefice li invita a «fare memoria nella vostra storia» della «parola di Dio, di quel dono della parola – ha detto – che il Signore vi ha dato tramite la mamma la nonna, come dice Paolo i catechisti», «leggete e meditate la parola del Signore per credere ciò che avete letto e vivere ciò che credete».  

Un’omelia intensa, integrata con brevi sottolineature a braccio, rivolgendosi direttamente ai nuovi preti, insistendo sul fatto che i sacerdoti sono stati «scelti fra gli uomini, scelti – ha rimarcato – non dimenticatevi questo, scelti fra gli uomini e costituiti in loro favore, non nel mio favore». L’«esempio» che ha indicato è quello «del buon pastore, non per essere servito – ha rimarcato – ma per servire e per cercare e salvare ciò che era perduto». 

Dunque, la chiamata dei diaconi per nome, uno per uno, e la loro risposta individuale, «eccomi», il dialogo tra il Papa e il vicario circa la dignità o meno dei candidati a essere ordinati, la risposta di ogni candidato ai singoli impegni e, in particolare, i lunghi minuti di silenzio e preghiera dei nuovi sacerdoti, sdraiati ai piedi dell’altare. 

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