Informazioni importanti per chi ne soffre e per chi convive con chi ne soffre
Com’è soffrire della sindrome da panico? La definisco una malattia, perché mi lasciava nell’impossibilità di fare le cose comuni di ogni giorno. Per la medicina, però, è un disturbo. Va bene. Approfitto per sottolineare che non sono un medico, ma solo una paziente che racconta come sia il rapporto con il disturbo/malattia. Parleremo anche della cura.
PER I PAZIENTI
In primo luogo parliamo di come sono le crisi.
– La crisi non sceglie il luogo. Qualsiasi luogo va bene. Per alcune persone, me compresa, basta cercare di uscire di casa per scatenare la crisi. Il mio primo sintomo era la nausea, poi arrivavano la stanchezza alle gambe e gli altri sintomi.
Per altre persone, la crisi inizia con la cosiddetta fobia sociale, la paura di stare in mezzo alle altre persone. Prendere un mezzo di trasporto pubblico può quindi scatenare una crisi. La questione funziona in modo diverso per ogni persona. Non bisogna allora giudicare una persona perché inizia a entrare in crisi “dal nulla” (non è mai dal nulla).
– Quando inizia la crisi cosa faccio? Non fate niente. Aspettate che passi. Il nostro problema principale è lottare contro i sintomi nel momento in cui sono “in ebollizione”. Non possiamo vincerli in quel momento, ma possiamo dare loro meno potere non affrontandoli in quei minuti. C’è chi riesce a diminuire i sintomi con esercizi di respirazione, facendo sì che la crisi sia meno intensa. Io non ci sono mai riuscita, ma prego chi ci riesce di spiegarmi come si fa.
– Posso avere un attacco cardiaco durante una crisi? Non si conoscono casi di questo tipo. Per quanto i battiti cardiaci diventino accelerati, a meno che non si soffra già di cuore non si avrà un attacco fulminante.
– Non paragonate la vostra crisi a quella di altre persone. Abbiamo la pessima abitudine di fare paragoni. Durante una crisi, ogni persona reagisce in modo diverso. Alcuni sintomi sono comuni, ma c’è chi ne ha altri. La sindrome da panico è infernale a qualsiasi stadio, non esiste “più” o “meno”.