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Toccante lettera di un nipote al nonno malato

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Facebook Hugo Diez Santaolalla

Adiciones - pubblicato il 16/05/16

Sei il mio punto di riferimento, una di quelle persone che mi fanno dimenticare la tristezza

Questa mattina entro in una stanza d’ospedale per dare la Comunione a un malato, che è a letto per il decorso post­operatorio di un intervento a cuore aperto.

Al termine della visita, mi dice che il nipote di 16 gli anni gli ha scritto di recente una lettera o una pseudo­poesia mentre dormiva, e me la passa.

La leggo a voce alta e mi chiede scusa perché si è emozionato come la prima volta che l’ha letta. Mi sembra così bella che gli chiedo il permesso di pubblicarla, e mi risponde: “Certo!”

Eccola. Contiene tanta tenerezza che merita di essere condivisa.

Una persona diversa, grande come un gigante.

Vederti dormire tranquillo mi rilassa,

la vita è strana,

non sai quando sale e quando scende,

come le nuvole, siamo solo vapore in questo mondo,

piccoli come particelle.

Ma ci sono persone diverse, grandi come giganti,

e di fronte ai loro cari non c’è niente che si possa anteporre.

E sì, devo dirtelo, tu sei il mio punto di riferimento,

una di quelle persone che mi fanno dimenticare la tristezza quando le vedo.

Se sono qualcosa in questa vita, sono una parte di te.

So che ti basta vederci per essere felice,

e che qualunque cosa accada sarai sempre lì.

Sangue del tuo sangue, tu sei il mio maestro e io il tuo apprendista.

Non solo mi rialzerai da terra ogni volta che cadrò,

ma placherai la mia fame

e mi rimetterai in carreggiata ogni volta che mi distrarrò.

Affronti i problemi senza voltar loro le spalle,

sono di quelli che seguono le tue impronte.

E torno a ripeterlo, sei mio nonno,

mi esorti a insistere fino a riuscire,

addolcisci i miei problemi come una caramella,

dimentico la tristezza ogni volta che ti vedo,

e se sono qualcosa in questa vita è una parte di te.

Ti voglio bene

Hugo

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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