«Non siamo contrari al progresso e allo sviluppo, ma chiediamo al governo di non amputarci un braccio»: ricorre a una metafora Shahid Mehraj, parroco della Chiesa della Risurrezione, cattedrale anglicana di Lahore, per spiegare a Vatican Insider una questione che attualmente preoccupa i cristiani della capitale del Punjab pakistano.
Non si tratta del pericolo terrorista o della legge di blasfemia, bensì di quello che i credenti percepiscono come «un atto ostile» del governo cittadino e provinciale. Cosa mette in subbuglio la comunità locale è presto detto: un nuovo progetto di sviluppo della mobilità urbana, in una metropoli che ha raggiunto, inclusi i sobborghi, gli 11 milioni di abitanti.
Nel gennaio scorso, infatti il governo del Punjab ha dato luce verde alla costruzione di un nuova linea di treno metropolitano, denominata «Orange line» che viaggerà su un percorso soprelevato, attraversando la capitale della provincia da nord Sud.
La linea sarà lunga 27 km, avrà 26 fermate e, all’avvio del servizio, previsto a ottobre 2017, potrà trasportare 250mila utenti al giorno, che potranno poi arrivare fino a 500mila . Si tratta di un’opera imponente, la prima del suo genere per una città pakistana, destinata a rivoluzionare in meglio le opzioni di centinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno, in un traffico urbano congestionato e insostenibile, quanto disordinato e caotico, si spostano nella metropoli per raggiungere il luogo di lavoro .
I cantieri nella varie zone della città sono già visibili e l’opera procede spedita, anche perchè frutto di un accordo con compagnie edili cinesi, arcinote per la laboriosità e la velocità degli interventi. Il progetto prevede l’esproprio di terreni, case, proprietà pubbliche private, che lasciano il posto a grandi pilastri di cemento che sostengono i binari di un treno che sfreccerà sopra le teste dei cittadini.
I progettisti però, nello stabilire il percorso del moderno treno arancione, non hanno risparmiato le proprietà di quattro chiese cristiane: una anglicana (la Cattedrale) e tre presbiteriane. Secondo i disegni tracciati, queste vedrebbero requisiti i terreni antistanti o intorno agli edifici sacri. «Sono spazi essenziali, utilizzati per le attività di oratorio ma anche per il culto, nelle celebrazioni liturgiche più importanti», ricorda a Vatican Insider Inayat Bernard, prete cattolico impegnato nel Forum ecumenico di Lahore, che sta sensibilizzando la popolazione e le istituzioni sulla questione.
Per una delle chiese presbiteriane, poi, si paventa perfino la distruzione di una parte dell’edificio: un affronto che «disturba la pace della comunità cristiana e l’armonia della nostra società», ricorda il frate francescano Francis Nadeem, anch’egli accanto ai fratelli protestanti nella campagna che, nei giorni scorsi, ha anche organizzato una protesta pubblica per le strade di Lahore.
Le comunità cristiane chiedono oggi una modifica del percorso e una revisione del progetto che salvi le loro proprietà. Per questo i cristiani hanno presentato un ricorso all’Alta Corte di Lahore, e il tribunale ha ordinato una sospensione temporanea dei lavori, per indagare e decidere sul da farsi. Il governo della città ha assicurato in modo informale ai leader cristiani l’imminente revisione del progetto, «ma finche i giudici non si pronunceranno, tutto può accadere», nota Shahid Mehraj.
I fedeli non sono i soli a lamentarsi: diversi altri edifici e siti di valore storico, artistico e religioso sono a rischio demolizione. E la nuova linea metropolitana, notano le Ong, avrà come conseguenza, inoltre, lo sfollamento di migliaia di persone dalle loro case che «meritano un adeguato risarcimento e una ricollocazione». Sono almeno 26 i siti storici interessati , che potrebbero essere demoliti anche se protetti come beni artistici, tra i quali anche il cimitero di Mominpura, di particolare importanza per la comunità musulmana sciita.
Farida Shaheed, ex relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti culturali, ha rimarcato che «la distruzione di questi siti viola il diritto dei cittadini e lede in modo significativo il patrimonio culturale della città».
Intanto un Istituto per bambini svantaggiati, che serviva 180 famiglie con bambini disabili, è stato demolito e le famiglie sono in attesa di trasferire i loro piccoli in un’altra scuola. Secondo l’Ong Christian Solidarity Worldwide «nella costruzione di questa linea ferroviaria, il governo del Punjab infrange le convenzioni internazionali che tutelano i diritti delle persone».