Le carte vaticane si concentravano solo sull’Italia, divisa in 40 regioni politiche. Di dimensioni che oscillano tra i 4 e i 5 metri, offrono un panorama di ogni territorio, sottolineando anche splendidi dettagli.
Le carte usano una prospettiva a volo d’uccello, e ci vuole un po’ per ricordare che queste opere sono state realizzate senza satelliti o fotografie aeree, il che sottolinea la bravura degli esecutori. Delicati tratti di bianco e brevi pennellate scure danno l’impressione di un rilievo topografico. Città, villaggi e perfino piccoli borghi sono dipinti con notevole accuratezza, e un’analisi da vicino rivela i fatti storici avvenuti in ogni zona. Si mostrano Annibale e i suoi elefanti mentre sconfiggono i romani fuori Piacenza e la corte papale che torna da Avignone in un’affollata processione sia via terra che lungo il Rodano.

Egnazio Danti non era impegnato solo nel dominio dello spazio, ma anche nell’ordinare il tempo. Oltre a supervisionare la produzione delle carte, faceva parte della commissione che doveva sviluppare il calendario gregoriano, che avrebbe dato una maggiore accuratezza alla cronometria.
La Galleria venne realizzata nel tempo record di appena 2 anni, dal 1580 al 1582, grazie alla squadra di decoratori guidata da Girolamo Muziano e che includeva Cesare Nebbia e Paul e Matthijs Brill, tra i primi pittori di paesaggi. Notevole è stata anche la velocità del restauro recente – quattro anni –, nonostante serie questioni strutturali e sfide continue. La rapidità del restauro è stata dovuta in gran parte al lavoro di gruppo di 20 giovani restauratori guidati dalla Maestra Maria Putska e dal Maestro Francesco Prantera, che hanno anche delineato un nuovo “territorio artistico” usando solo prodotti naturali per il progetto e sviluppando soluzioni di ripulitura innovative, come una colla realizzata con alghe giapponesi per preservare i pigmenti originari.

L’effetto delle carte è aumentato dalle ampie finestre su ogni lato. Si vedono cielo, terra e mare tutti insieme, come se si stesse fluttuando sulla grande penisola italiana. Le grandi masse di terra lasciano spazio alla vivace decorazione della volta. Lo stucco dorato incornicia disegni colorati e falsi rilievi bronzei di scene bibliche. Ogni scena racconta un famoso miracolo che ha avuto luogo nella carta sottostante. Alcuni si concentrano su apparizioni e sacramenti – Santa Chiesa che ferma un assedio con l’ostia consacrata ad Assisi, San Michele che appare in Puglia –, altri raccontano la cristianizzazione dell’Italia: San Paolo che converte Publio a Malta prima di partire per Roma a un’estremità della Galleria e la visione e la conversione di Costantino all’altra.