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Il pretzel è cattolico e ha 1400 anni

pretzel

Daniel R. Esparza - pubblicato il 11/05/16

In origine erano chiamati “pretiolas” o “bracellae”
pretel medioevo

Un pretzel all’Ultima Cena? Lo si può osservare in più di un manoscritto. Questo è il foglio 80 del Lezionario dell’Abbazia di San Pietro, custodito a Salisburgo (Austria).

Secondo la tradizione, i pretzel sono stati inventati da monaci italiani – e quindi non sarebbero tedeschi come si crede – all’inizio del VII secolo.

I monaci davano ai novizi e ai bambini questi curiosi intrecci di pasta cotta con sale che ricordano in qualche modo le braccia incrociate, un atteggiamento classico della preghiera monastica.

Questi cibi vennero chiamati “pretiolas”, che in latino significa “piccoli premi”, “piccole ricompense” per i bambini che riuscivano a memorizzare correttamente le preghiere.

Altri suggeriscono che il nome latino fosse “bracellae” (“piccole braccia”), poi diventato “brezel”, come si legge su uCatholic.

Considerati da molti un classico della Quaresima perché fatti solo di farina, acqua e sale, senza uova né latte, i pretzel hanno per tradizione anche un altro significato spirituale: i tre spazi vuoti al loro interno rappresenterebbero la Santissima Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo.

I pretzel si sono poi diffusi nel resto dell’Europa, dove hanno iniziato ad essere usati anche come un simbolo di una vita lunga e prospera, essendo un modo facile, economico e gustoso di riempirsi lo stomaco.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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