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Il vaso del perdono e il 70 volte 7

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John Brueske/Shutterstock

Sherry Antonetti - pubblicato il 06/05/16

La madre di 10 figli insegna ai suoi bambini come mettere in pratica la loro fede

La settimana scorsa i miei figli di 10 e 12 anni hanno litigato. Sanno che non dovrebbero picchiarsi, graffiarsi o fare la lotta, ma erano entrambi su di giri. Mentre li separavo mi sono chiesta con dolore: “Come posso insegnare loro che questo non dovrebbe succedere mai?”

Ho messo dei cerotti sui graffi, ma le ferite inflitte al loro rapporto erano più profonde.

Li ho portati fuori e ho dato a ciascuno un pezzo di gesso. Ho detto loro di tracciare 490 righe, in serie da 5. Questa sarebbe stata la loro punizione. “Per ciascuno”, ho detto. “Voglio che diciate, ad alta voce o dentro di voi, ‘Ti perdono’”.

All’inizio hanno obiettato, ma ho detto loro che non sarebbero rientrati finché non lo avessero fatto. “Perché 490?”, ha chiesto quello di 12 anni.

“Ve lo dirò quando avrete finito”, ho risposto, e sono rientrata in casa.

Ho preso la storia del “settanta volte sette”, tratta dal Vangelo di Matteo (18,21­-22): “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?”.

C’è voluto un po’ per tracciare 490 righe, ma quando hanno finito ho mostrato loro il brano. Dopo aver roteato gli occhi, è stato chiaro che si sentivano entrambi meglio l’uno nei confronti dell’altro.

Mi sono seduta a guardare le linee tracciate con il gesso, realizzando quanto sia difficile riconoscere l’infinito desiderio di Dio che mostriamo misericordia gli uni nei confronti degli altri.

Volevo essere sicura che non fossero solo i due che avevano litigato a recepire il messaggio, e quindi il giorno dopo sono andata in banca e ho preso cinque dollari in penny e ne ho tolti dieci. I bambini hanno guardato i rotolini di monete. “Cosa sono?”, ha chiesto uno.

Ho messo un vaso vicino ai penny. “Questo è un vaso del perdono. Quando perdonate qualcuno in questa famiglia, mettete un penny nel vaso”.

“Tecnicamente”, ha iniziato a dire mia figlia di 14 anni, “dovresti avere cinque dollari in penny per ciascuno di noi, meno 10 centesimi. Sarebbero [ha moltiplicato per i 10 che sono loro aggiungendo mamma e papà, assaporando il fatto di mettersi in mostra] sessanta dollari in penny, meno un dollaro e venti”.

Mio figlio di 16 anni ha teso la mano: “Posso avere cinque dollari?”

Stavo perdendo il momento magico.

“No”, ho detto, mettendo il primo penny nel vaso. “Ma quando lo riempiremo, quando ci saremo perdonati a vicenda tutte queste volte, andremo a prendere un gelato o qualcosa di speciale”.

I più piccoli si sono affrettati a prendere i penny da vari posti per riempire il vaso. “Dovete perdonare qualcuno per mettere dentro i penny”, ho ricordato.

Lo so, è una di quelle cose che noi genitori facciamo per cercare di far concentrare i nostri figli sulla realtà di una fede resa vita vissuta, e non so se arriverà davvero nel profondo della loro anima.

Ma anche se uno solo dei miei 10 figli metterà anche un solo penny nel vaso perché avrà riconosciuto di aver perdonato qualcuno ne sarà valsa la pena. Quelle monetine saranno un tesoro in cielo.

Sherry Antonetti è un’ex educatrice speciale attualmente scrittrice freelance e madre di 10 bambini. Scrive su Catholicmom.com e sul suo blog, Chocolate for Your Brain. Si può contattare all’indirizzo sherryantonettiwrites@yahoo.com.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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