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L’uomo moderno è come un cane con un collare elettronico

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 05/05/16

L’uomo come un cane con un collare elettronico? La libertà oggi è sempre e comunque limitata? Fabrice Hadjadj, noto scrittore e filosofo francese, di origine ebraica, convertitosi al cattolicesimo nel 1998, ha scritto un’interessante riflessione che tende a dimostrare i limiti della libertà umana (Avvenire, 17 aprile).

IL COLLARE HIGH-TECH

La tesi dello scrittore francese parte da una premessa: «L’uomo ha trovato un mezzo per trattenere il suo “migliore amico” vicino a sé e addestrarlo senza dover erigere steccati né maneggiare un bastone: il collare anti fuga della ditta Petsafe, che l’amante degli animali può procurarsi sul sito Technidog.com. Con quest’oggetto non c’è “nessun filo da interrare”: basta mettere al collo del proprio cane un collare-ricevitore e poi accendere un trasmettitore centrale che copre un perimetro modulabile fino a 32 metri».

TRA LIBERTA’ E ANSIA

Quando il cane raggiunge la distanza limite il collare emette un segnale acustico. Se cerca di superarlo, il collare emette una scarica elettrostatica che corregge il suo comportamento sbagliato. Insomma l’animale è libero di muoversi fino a quella distanza e adottare un comportamento che ritiene opportuno senza il padrone alle costole. Ma allo stesso tempo, ragiona Hadjadj, avverte un senso di ansia perché sa che oltre quel limite non può’ spingersi liberamente.

L’ETERNO BAVAGLIO

Da qui scatta un paragone con l’uomo moderno: «Così, davanti a noi – sostiene Hadjadi – sono sbandierate senza sosta l'”apertura” e la “libertà”, e, allo stesso tempo, la censura, il bavaglio, il linciaggio, non appena si devia da questa normatività inconfessabile, che non è neppure un filo interrato ma un’onda invisibile, trasmessa dall’antenna centrale». Secondo il filosofo ci sono almeno tre modi di capire questi limiti.

1) IL TABU’

Un primo esempio che fa è l’impossibilità di uscire da un tabù: si apre una strada per chiuderne un’altra. Oggi, grazie ad internet è semplicissimo imbattersi nel porno, ma poi quando a casa si parla di temi come la verginità, l’argomento è da censura o quasi.

2) LA MINACCIA

Un altro modo di capire il limite esistente oggi alla libertà è il refrain del terrore. Ovvero quando la libertà è esercitata da un altro si trasforma in minaccia e allora si evoca la paura, il ritorno al “totalitarismo” per denunciare ogni caso e limitare la libertà dell’altro.

3) IL MURO

Una terza interpretazione dei limiti rimanda ancora ad internet. Dice Hadjadi: «Noi siamo allo stesso tempo quelli che manovrano il telecomando e che portano il collare elettrico». Basta cliccare sul web per raggiungere chiunque o qualsiasi cosa…per poi scoprire che l’immagine scaricata…è un’ulteriore barricata, un ulteriore muro in quanto non riusciremo a toccarla con mano, ma solo virtualmente.

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