Nel momento in cui la maggior parte dei genitori prepara la stanza del bambino, noi ci prepariamo a un incontro con il cimitero
È stato un percorso, quello che abbiamo compiuto dal giorno in cui ci è stato detto che la nostra gravidanza sarebbe terminata con la morte certa del nostro amato bambino ad oggi, a poche settimane (nella migliore delle ipotesi) dal giorno in cui arriverà e velocemente se ne andrà.
Man mano che ci avvicinavamo alla sua nascita, abbiamo lavorato davvero sodo per cercare di apprezzare ogni momento con il nostro piccolo. Anziché permettere che i suoi calci e i suoi movimenti ci ricordassero la sua imminente perdita, abbiamo compiuto un serio sforzo per amarlo completamente nel tempo che ci rimane da trascorrere con lui.
Ma ad ogni piccolo crampo, ad ogni contrazione di BraxtonHicks ci viene ricordato che il nostro tempo si sta esaurendo.
E nonostante i miei sforzi per concentrare i miei pensieri sul dono di questa vita, man mano che i giorni e le settimane passano, tutto quello a cui riesco a pensare è quella maledetta scatola.
Nel momento in cui la maggior parte dei genitori sta preparando la stanza per il bambino, esaminando gli ultimi prodotti infantili del tutto superflui e pianificando cosa mangiare e a cosa giocare per la festa di benvenuto del loro piccolo, noi ci si siamo preparati a un incontro con un cimitero. Ci siamo seduti intorno al tavolo della nostra sala da pranzo a discutere di un funerale e di una sepoltura.
Dovevamo scegliere quella maledetta scatola.
La vedo quando chiudo gli occhi, di tanto in tanto. Quella piccola scatola in cui il corpo del mio splendido bambino aspetterà di tornare da Nostro Signore, e mentirei se dicessi che a pensarci non sono rimasto completamente devastato.