“Cosa porta le persone a credere a sedicenti veggenti come Paolo Catanzaro? L’illusione che di loro mi posso fidare quasi ciecamente perché sono uniti a Dio e mi risolvono tutti i problemi. E’ una forma di surrogato, cioè le persone che non hanno una fede autentica e non la coltivano rischiano di rimanere intrappolati nella rete”. Questo il commento dell’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Domenico Caliandro, durante l’inchiesta di ‘Indagine ai Confini del Sacro’ di David Murgia su Tv2000, sulla vicenda di Paolo Catanzaro, sedicente veggente che dagli inizi degli anni ’90, per circa 20 anni, ha raccontato di incontrare la Madonna ogni 24 del mese nella chiesetta rurale di contrada Uggio, nelle campagne di Brindisi.
Durante gli incontri, a detta dei testimoni, avrebbe compiuto guarigioni e profetizzato rivelazioni in un turbine di svenimenti, profumi intensi, sole che cambia colore e altri fenomeni. Paolo Catanzaro, le cui apparizioni sono state ritenute dall’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e dalla Congregazione della Dottrina della Fede non autentiche, è imputato presso il Tribunale di Bari per truffa aggravata. Il sedicente veggente ha successivamente cambiato sesso diventando Paola Catanzaro. Ha quindi intrapreso la carriera artistica come attrice cinematografica con il nome d’arte Sveva Cardinale.