L'ospitalità iniziale sarà garantita dalla Comunità di Sant'Egidio
Papa Francesco rientra a Roma dopo la visita-lampo a Lesbo, in Grecia, con 12 rifugiati siriani musulmani, tra cui 6 bambini. Si tratta di persone che erano già presenti nei campi di accoglienza di Lesvos prima dell’accordo fra Unione Europea e Turchia.
A confermarlo il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi: “L’iniziativa del Papa – rivela Askanews – è stata realizzata tramite una trattativa della Segreteria di Stato con le autorità competenti greche e italiane. Tutti i membri delle tre famiglie sono musulmani. Due famiglie vengono da Damasco, una da Deir Azzor (nella zona occupata dal Daesh). Le loro case sono state bombardate. L’accoglienza e il mantenimento delle tre famiglie saranno a carico del Vaticano. L’ospitalità iniziale sarà garantita dalla Comunità di Sant’Egidio”.
©Padre Antonio Spadaro
Secondo quanto riferito dal quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, sono queste le storie delle tre famiglie: “Hasan e Nour sono due sposi, entrambi ingegneri di Damasco, con il figlio di 2 anni. Vivevano in una zona periferica della capitale, Al Zapatani, molto a rischio perché viene bombardata continuamente. Insieme al bambino sono fuggiti verso la Turchia, dove hanno preso un gommone per arrivare a Lesbo”.
Invece, “Ramy e la moglie Suhila, entrambi cinquantenni, hanno tre figli – continua il quotidiano –. La famiglia viene da Deir Azzor, la zona conquistata dal Daesh. Lui era insegnante, lei sarta, e sono fuggiti perché la loro casa è stata distrutta. Sono arrivati in Grecia nel febbraio 2016 passando per la Turchia”.
“La terza famiglia è quella di Osama e Wafaa e dei loro due figli. Vivevano in una frazione di Damasco, Zamalka, la loro casa è stata bombardata. La mamma ha raccontato che il bambino più piccolo si sveglia tutte le notti, è terrorizzato da qualsiasi cosa, e aveva smesso per un po’ di tempo anche di parlare”.
Papa Francesco incontra i profughi del campo di Moria
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Papa Francesco mostra i disegni dei bambini ricevuti dai piccoli profughi incontrati a Lesbo
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